Si fingevano operatori degli spurghi fognari, ma invece truffavano i cittadini e gli estorcevano denaro. Maxi arresto a Roma
Dodici cittadini sono finiti in manette, a Roma, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate dalla minorata difesa ed estorsioni. Secondo la Polizia di Stato di Fiumicino, che ha eseguito gli arresti in seguito alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, i soggetti operavano in un “ramificato sodalizio criminoso” che, dietro alla falsa attività di spurgo fognario, di fatto consisteva nella truffa e nell’estorsione di denaro ai cittadini di Roma e provincia.
La modalità d’azione della banda era piuttosto semplice: fingendo di dover eseguire uno spurgo fognario, i 13 oggi in arresto con una ulteriore persone attivamente ricercata per i medesimi reati in realtà inondavano gli appartamenti di liquami vari. A questo punto, iniziava l’estorsione: lo scherma era sistematico e consolidato e, per chi si rifiutava di pagare loro la somma richiesta, scattavano le violenze e le rappresaglie.
Online si vendevano come una squadra dedita ai primi interventi di ripristino delle fognature, quelli con carattere d’urgenza. E di fatto così lavoravano: tutto iniziava con l’arrivo di una presunta banda di addetti allo spurgo sul luogo prescelto, dove si recavano i finti operai. Prima di iniziare i lavori, chiedevano alle vittime prescelte un pagamento di 500 euro e, dopo averli ottenuti, iniziavano ad aggravare gli ingorghi già presenti o a creare volontariamente dei danni. La Polizia di Frontiera Area di Fiumicino nel corso delle indagini ha scoperto anche demolizioni di parti di pavimento o di parete finalizzate alla ricerca del tubo, così da romperlo e inondare interi appartamenti.
A quel punto, il cliente prescelto in quanto vittima si trovava di fronte a uno scenario drammatico, con l’appartamento praticamente inondato di liquami ed un odore nauseabondo. Impossibile, quindi, non contattare la squadra d’emergenza, quella che appunto era poi dedita all’estorsione: facendo un rapido conto dei danni, gli esperti chiedevano al cliente una cifra folle di diverse migliaia di euro, promettendogli la risoluzione del danno.
Se molti, in questi due anni di indagine, a questo punto hanno pagato quanto richiesto e sono quindi caduti nella truffa, altri invece di fronte alla richiesta di denaro della squadra d’emergenza si sono rifiutati, almeno in un primo momento. A quel punto, però, iniziavano le violenze e le rappresaglie messe in atto da finti operai scelti proprio per il loro passato criminale: tanto più la loro fedina penale era sporca, tanto meglio venivano visti dagli organizzatori della banda.
Diverse le vittime che, nel corso del tempo, sono cadute nella trappola. Si va da ristoratori e imprenditori, professionisti del settore medico ed avvocati fino agli anziani, ai clienti indifesi per età, lutti e vicissitudini varie, nonché per l’impreparazione tecnica sul tema.
Su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma, quindi, il Giudice per le indagini preliminari a seguito anche delle 30 querele raccolte dalla Polizia Giudiziaria ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, di cui 11 sono in carcere. Il Giudice, inoltre, ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo delle somme di denaro ritenute profitto diretto del reato di cui i 13 sono accusati: durante le perquisizioni, sono stati sequestrati quasi centomila euro in contanti, rolex e diamanti, nonché gioielli ed un’auto di grossa cilindrata: il tutto enormemente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dai dodici.
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