Al momento del ritrovamento dei corpi, le due sorelle erano morte da più di un mese. L’indagine, però, è aperta: il punto sul testamento
Il tema della solitudine degli anziani è purtroppo centrale, nella società di oggi. A causa di una vita sempre più frenetica e di una popolazione composta per la maggior parte da adulti ed anziani, per via della scarsa natalità, la cronaca non raramente restituisce casi di anziani trovati senza vita a distanza di mesi dalla morte e della cui dipartita si è scoperto per caso, senza che nessuno si interrogasse sul perché quella persona non si facesse più sentire né vedere.
Inizialmente, il caso delle due sorelle Angela e Amelia Gammieri trovate senza vita nel loro appartamento di va Dardanelli 21, quartiere Prati, a Roma sembrava rientrare proprio all’interno di questa cornice, quella del dramma della solitudine. Man mano che i giorni passano, però, la vicenda si fa più complessa: si sospetta un’omicidio.
Il ritrovamento dei corpi
I corpi di Angela e Amelia Gammieri, 93 e 87 anni, sono stati ritrovati nudi e distesi sul pavimento all’interno dell’appartamento che le due donne condividevano, al primo piano di un palazzo in zona Prati a Roma. A dare la segnalazione al 112 l’amministratore di condominio che, insospettito dalla mancanza di notizie delle due sorelle da mesi, circostanza poi confermata anche dai funzionari della banca dove le due sorelle avevano il conto, ha deciso di chiamare le autorità.
Le due anziane vivevano sole e, secondo quanto emerge dai racconti di chi le vedeva quotidianamente, non avevano nessuno che le andava a trovare e che si preoccupava per loro: inizialmente, quindi, si è pensato ad una tragedia, che le ha viste morire entrambe una a poca distanza dall’altra.
Il punto sul testamento
Quando i poliziotti sono entrati nell’appartamento ed hanno trovato i due corpi, hanno riscontrato un’abitazione in perfetto ordine: nessun oggetto di valore era stato rubato ma diversi cassetti risultavano aperti, come se qualcuno vi avesse cercato qualcosa. Con il passare dei giorni, però, come scrive Repubblica è emersa la notizia del ritrovamento di un incartamento poco lontano dai corpi.
Le due donne, quindi, potrebbero aver redatto un testamento olografo di circa un milione di euro, concesso ad una terza persona sulla quale ora si concentra l’attività di indagine. Non si tratterebbe né di un parente, né di un amico: al momento, però, non c’è traccia né del presunto testamento e né tantomeno del presunto beneficiario.