Tutti lo conoscono per l’abilità nel vendere gli orologi, in pochi per la sua vera storia, su veramente chi é Lorenzo Ruzza
Lorenzo Ruzza ha spopolato sui social per le sue gag divertenti. Orologiaio di mestiere sul proprio profilo Instagram vanta più di 500 mila follower, con un pubblico molto importante che lo ha reso celebre anche su TikTok. Eppure, della sua vita privata sappiamo pochissimo, se non addirittura nulla.
Come svela Il Corriere della Sera, settimo di dieci fratelli, la sua vita è stata trascorsa tra enormi difficoltà familiari. Fin da piccolo ha passato lunghe giornate di lavoro nella ditta del padre, studiando e crescendo in convitto. Da qui è iniziato un successo che oggi lo porta a versare 2 milioni di euro in tasse su un fatturato annuo di 30 milioni di euro.
Ruzza oggi si espone sui social. Mostra una parte mistificata della sua vita, in cui sfoggia la sua ricchezza, le trattative che conduce e che porta avanti con i clienti, mostrando anche liti che diventano virali. Alcuni lati di sé li ha raccontati ai microfoni del Corriere della Sera, partendo dalla sua infanzia: “Sui social sono io, ma in una versione più esaltata. La gente cerca il trash, e io glielo do. Non ci mancava niente. Mio padre aveva una ditta di automazione pneumatica e lavoravamo con lui. Solo che è andata male”.
Fin da giovane ha incontrato sua moglie Marta. Lo ha conosciuto mentre dava tutto per costruirsi una nuova vita, per gettare le basi di quel che sarà il suo successo, dormendo nella sua auto, lavorando come carro attrezzista: “La ditta mi ha dato un garage con la stufetta, io ne approfittavo e ci vivevo”, il tutto mentre cercava dei soldi per vivere, per pagare un affitto e vivere una vita normale.
Ha tentato anche la strada dell’informatica, in particolare a causa del fratello gemello, Andrea: “Era web master di siti per adulti e ho visto che con il traffico pubblicitario iniziava a guadagnare. Ci ho provato pure io”.
Fin da piccolo però ha coltivato la sua passione per gli orologi, fin da quando il padre gli regalò quel rolex: “ Il mio lo trovavo così bello: volevo sapere come nasceva, come veniva costruito”. Da qui la nascita di un sogno che oggi lo vede essere il ‘Re’ degli orologi, anche se odia esser chiamato così: “Io sono uno dei tanti, solo che lo mostro maggiormente”.
Nella sua vita, d’altronde, è solo una persona normale: “Sono normalissimo, direi noioso… La sera chiudo il negozio e vado a casa a dormire: niente di pirotecnico. Sui social devi piacere o non piacere. È tattica: se stai a metà non funziona”.
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