La tennista bielorussa, numero due al mondo, si è allenata a meno di 24 ore dalla morte del compagno. E le altre tenniste ammettono: “Siamo a disagio”
Ogni persona elabora il lutto in modo del tutto personale. C’è chi decide di tuffarsi nel lavoro per dimenticare la scomparsa di una persona amata. Chi decide di chiudersi nel silenzio, chi si prende una lunga pausa prima di provare a riprendere in mano la propria vita. E chi prova a fare finta che non sia successo nulla. Entrare nella testa e nel cuore di Aryna Sabalenka, tennista bielorussa numero due al mondo, è quasi impossibile. La 26enne, fresca vincitrice del torneo di Indian Wells, è finita sulle prime pagine di tutti i giornali. E non per vicende sportive.
Lunedì scorso il suo compagno Konstantin Koltsov, ex giocatore di hockey su ghiaccio della Nhl, è morto a 42 anni: secondo la polizia si sarebbe gettato dal balcone di una stanza in un resort di lusso a Miami. Si trovava negli Stati Uniti insieme alla tennista, che si stava allenando per il torneo Atp 1000, attualmente in corso di svolgimento. Sulla sua morte emergono dubbi e illazioni. Secondo le forze dell’ordine Koltsov si sarebbe suicidato. Una tesi che non convince l’ex moglie dell’uomo, Eulia Mikhailova.
I dubbi della moglie: “Non è stato un suicidio”
Eulia e Konstantin erano stati sposati ed avevano tre figli. Poi nella vita dell’ex giocatore di Hockey (144 partite di NHL con la maglia dei Pittsburgh Penguins) era entrata Aryna. Una passione travolgente lo aveva spinto a chiudere la sua relazione e ad intraprenderne una nuova, con la giovane tennista. Eulia protestò in modo vigoroso. Sui social attaccò la Sabalenka: “Aryna è una di quelle ragazze che si aggrappano agli uomini impegnati. Spero che un giorno succeda anche a lei la stessa cosa”. Il destino le ha riservato una storia ancora più drammatica. Il suo compagno è morto in una stanza di albergo, negli stessi giorni in cui lei stava preparandosi per il torneo di Miami.
La polizia è convinta che si sia trattato di suicidio. Una tesi che l’ex moglie critica aspramente: “Nella stanza dove alloggiava sono state trovate bottiglie vuote di alcolici. C’era un balcone con vista sull’oceano. Konstantin probabilmente non era consapevole delle sue azioni…”. Nessun suicidio. Per l’ex moglie la verità è un’altra: “Non voleva morire. Certo, molte cose possono arrivare al culmine, ma non c’era alcun segno che poteva portare a una tale tragedia”. Continua a nsare che l’ex marito fosse ubriaco e che la morte sia arrivata in modo accidentale: “Sfortunatamente i giocatori di hockey a volte cadono in questa trappola”. Al di là dell’aspetto legale e delle indagini della polizia, il mondo del tennis e l’opinione pubblica (che nelle prime ore post tragedia si erano stretti intorno alla figura di Aryna Sabalenka) si interrogano sul comportamento della tennista. Protagonista di una scelta che fa discutere.
Aryna Sabalenko in campo a meno di 24 ore dalla morte del compagno
Il compagno (o ex compagno, come ha voluto precisare oggi in un lungo post sui social) è morto lunedì sera in modo inaspettato. A meno di 24 ore dalla tragedia, Aryna era già in campo con il suo allenatore. Pronta a riprendere la preparazione in vista del torneo di Miami. “Torno a giocare”, ha detto al manager. Una decisione che ha stupito tutti. Il mondo del web si è scagliato contro di lei: “Si vede che ha sofferto molto”, uno dei messaggi apparso sui social. “Neanche il tempo dell’ultimo saluto, che era già pronta a giocare. Ma ha un cuore?”, si è chiesto un utente. Difficile giudicare o trovare una posizione univoca. L’atteggiamento della tennista ha spiazzato tutti.
Subissata di critiche, oggi ha voluto chiarire la sua posizione attraverso un post sui social. Attraverso la sua pagina Instagram, ha chiesto di rispettare la sua privacy: “La morte di Konstantin è una tragedia impensabile e, anche se non eravamo più insieme, il mio cuore è spezzato“, scrive Sabalenka sulla sua storia Instagram, sia in inglese che in bielorusso. “Per favore, rispettate la mia privacy e quella della sua famiglia durante questo momento difficile“. Anche questo post ha ricevuto critiche: “Perchè ha voluto ribadire che non sono più insieme?”, si sono chiesti in tanti. “E cosa c’entra con la scelta di tornare a giocare dopo neanche 24 ore dalla morte del suo ex?”. Altri, neanche credono alla sua versione. “Se non stavano più insieme, perchè era a Miami nei giorni in cui lei stava allenandosi per il torneo di tennis?”. Domande alle quali nessuno risponderà.
Aryna si sta allenando come se niente fosse. E dopo le sedute, evita giornalisti e fotografi per ritornare velocemente in albergo. Un luogo che le ricorderà per sempre l’ex compagno. Kostantin non ha lasciato nessun biglietto d’addio: non ha spiegato i motivi del suo (presunto) suicidio. Chi lo aveva visto nei giorni precedenti racconta di un uomo che non dava segnali di disagio, insofferenza o preoccupazioni. La scelta di Aryna Sabalenka ha diviso il web e portato scompiglio nel torneo femminile. Le altre tenniste sono rimaste scioccate dall’accaduto e dalla scelta di rimanere nel circuito di Miami.
L’amica Badosa: “Sono a disagio”
Su tutte Paula Badosa, una delle migliori amiche di Aryna Sabalenka. Sui social ci sono tante foto delle due tenniste, insieme a Kostantin Koltsov e al fidanzato della spagnola, il tennista Stefanos Tsitsipas. I quattro si sono frequentati a lungo ed hanno fatto anche delle vacanze insieme. Paula ha ammesso di sentirsi a disagio, dopo la sceta dell’amica di continuare a giocare. Le due tenniste si affronteranno domani, venerdì 22 marzo per il secondo turno del torneo statunitense. “E’ una situazione molto dura”, ha detto Badosa, “le ho parlato ieri e di nuovo questa mattina. Conosco tutta la situazione, cosa sta accadendo. Per me è una cosa un po’ sconvolgente perchè alla fine lei è la mia migliore amica e non voglio che soffra. E’ una situazione molto difficile. Aryna è una donna forte, credo che troverà la forza da qualche parte, spero che sarà una battaglia, una buona partita”, ha concluso la spagnola.
Aryna ha 26 anni, ed un passato difficile. Cinque anni fa ha perso il padre Sergey (una promessa del tennis, incapace di mantenere le aspettative a causa di un grave incidente stradale che lo costrinse al ritiro) fulminato da una meningite a soli 43 anni. Anche in quell’occasione si gettò nel lavoro, allenandosi e partecipando ai tornei per allontanare il dolore. Anche in questo caso ha deciso di lavorare duramente. Nei video che girano sui social la si vede allenarsi al servizio e al dritto. A meno di 24 ore dalla morte del compagno, era in campo a scaricare la tensione e la rabbia accumulata. Domani tornerà a giocare, provando a dimenticare gli ultimi giorni e concentrandosi solo sul campo da gioco.