Sabotaggi alle keybox a Roma: colla e tagliabulloni | Come agisce la Banda di Robin Hood contro gli affitti brevi

La Banda di Robin Hood colpisce ancora a Roma: sabotaggi ai keybox per bloccare gli affitti brevi. I dettagli della protesta.

Roma come la foresta di Sherwood, ma non si tratta di un cartone animato. È tutto vero a circa un mese dall’inizio del Giubileo, la Città Eterna diventa facile preda degli esercenti che cercano nuovi clienti sul mercato immobiliare. La moltitudine di turisti, in vista dell’Anno Santo, fa gola. Nuovi arrivi e altrettante porzioni di mercato da spartire. Anche questo è overtourism. Termine abusato che, nella Capitale d’Italia, trova terreno fertile e non poche controversie.

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La Banda di Robin Hood sabota le keybox a Roma (ANSA-CityRumors.it)

È scattata una vera e propria corsa agli affitti brevi, con extra profitti fuori controllo. Sono cominciati, infatti, all’interno di determinate zone di Roma, gli affitti brevi. Tante sono le case che diventano mini appartamenti in affitto, spesso in collaborazione con piattaforme dedicate. Il problema è che i prezzi restano spesso fuori portata.

Keybox prese di mira a Roma: guerra agli affitti brevi

Secondo le recenti statistiche, elaborate da Immobiliare.it, sono oltre 24mila gli appartamenti trasformati in Airbnb con una media di 216 euro a notte partendo dalla base. I rincari salgono al 65%. Si va da un minimo di 30 giorni a un massimo di 18 mesi. Formule che aumenteranno con l’avvio dell’Anno Santo.

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Protesta di massa nella Capitale contro gli affitti brevi (ANSA-CityRumors.it)

Keybox ovunque e clienti con l’acqua alla gola che cedono pur di avere un alloggio. Questa politica, per qualcuno, ha superato i limiti. Nello specifico gli scontenti prendono il nome de La “Banda di Robin Hood”: un manipolo di personalità che agisce in maniera anonima. Non fa altro che sabotare le keybox.

Overtourism e rincari

I lucchettoni, per così dire, che consentono questo tipo di affitti brevi. Le scatole che vengono posizionate al cospetto degli appartamenti in vendita permettono il check-in a distanza. La “Banda di Robin Hood” non fa altro che sabotarle, una volta completato il sabotaggio arriva il comunicato firmato con il nome della banda e un motto che, nella Capitale, è già un leitmotiv: “Non è una questione di sicurezza. Non è una questione di decoro. La casa è un diritto, non una gallina dalle uova d’oro”.

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Il comunicato della banda contro gli affitti brevi (ANSA-CityRumors.it)

Tormentone ripreso da Repubblica che rende noto anche il metodo di questi “paladini dell’affitto”. Inoltre i cartelli che accompagnano le imprese – si legge sul noto quotidiano – presentano anche la metodologia per replicare il sabotaggio: “Compra colla e tagliabulloni dal ferramenta, sabota i lucchetti in modo da impedirne il funzionamento”.

La “Banda di Robin Hood” contro il check-in a distanza

La protesta diventa di massa, infatti le zone colpite aumentano: si passa da Pigneto a Cavalleggeri, Monteverde, Monti, Esquilino e Trastevere. Il malcontento si sta espandendo a macchia di leopardo, con il Principe dei Ladri come denominatore comune. Il senso, secondo la logica della banda, è rubare ai ricchi per dare (più possibilità) ai poveri.

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Roma, il prossimo 13 dicembre, è prevista una manifestazione in piazza del Pigneto. I motivi sono proprio la diffusione capillare dell’overtourism e il mancato controllo sugli affitti brevi: “Sabotiamo il Giubileo dei ricchi, costruiamo insieme il Giubileo dei poveri”, si legge in un comunicato. La crociata contro gli affitti brevi è appena cominciata e la “Banda di Robin Hood” sembra avere ancora tante frecce – per rimanere in tema – a disposizione.

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