Sacra Sindone, le analisi non mentono: ecco a quando risale

Un nuovo studio sulla Sacra Sindone, conservata nel Duomo di Torino, pubblicato sulla rivista Heritage, parrebbe fornire nuove certezze sulla sua datazione

Alcune delle informazioni più recenti a sostegno dell’autenticità della Sindone provengono da un recente studio di alcuni scienziati italiani e descritto sulla rivista Heritage, che avrebbe definitamente calcolato che il tessuto potrebbe avere circa 2 mila anni, anziché avere circa sette secoli come era stato ipotizzato in precedenza.

Una nuova datazione per la Sacra sindone – Cityrumors.it –

 

La sacra sindone, conservata a Torino, è una delle più importanti reliquie cristiane e nel corso dei secoli ha sempre fatto discutere scienziati e credenti sulla vera provenienza e “appartenenza” di quella particolare immagine del corpo del figlio di Dio. Nella sua ultima ostensione, avvenuta nel 2015, due milioni di fedeli si sono radunati per pregare sotto il sudario simbolo del calvario di Gesù.

La reliquia più importante

Per i cristiani fedeli della chiesa di Roma, la sacra sindone rappresenta quel telo di lino dove venne avvolto il corpo di Cristo dopo la sua crocifissione e su cui, per miracolo, sarebbe rimasta impressa l’immagine del figlio di Dio. Un semplice lenzuolo che dopo aver attraversato mille peripezie, aver resistito a incendi e furti è sopravvissuto praticamente intatto al corso dei millenni per arrivare nel Duomo di Torino. Un delicato telo di 441 centimetri di lunghezza e 111 di lunghezza. dove sopra vi si può scorgere, ma solo da qualche metro di distanza, 2 immagini verticali, una frontale e una dorsale, di un uomo maschio adulto, con la barba e i capelli lunghi. L’ultima volta che fu mostrata in pubblico, nel 2015, due milioni di fedeli si radunarono in preghiera per assistere alla sua estensione.

Il presidente Mattarella davanti alla sacra sindone – Cityrumors.it – Ansa foto

 

La vera datazione

L’ultimo recente studio ha confermato la datazione della sacra sindone a oltre 2mila anni fa. Il nuovo studio infatti, condotto da alcuni ricercatori italiani, riproposto sulle pagine della famosa rivista Hermitage, confermerebbe la datazione della sacra sindone all’epoca in cui visse Gesù. La ricerca è stata effettuata con la tecnica di raggi X ad ampio angolo (WAXS) che misura l’invecchiamento naturale della cellulosa di lino, convertendolo in tempo trascorso dalla produzione. Sulla base dei risultati ottenuti, i ricercatori hanno stabilito che la Sindone sarebbe stata conservata a circa 23 gradi e con un’umidità relativa del 55% per 13 secoli prima di giungere in Europa. Inoltre, il filato di cui è composto il prezioso lenzuolo risulterebbe compatibile con altri tessuti di lino rinvenuti in Israele e risalenti al primo secolo. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, che ha pubblicato i risultati apparsi sulla rivista scientifica, dalle ultime analisi è emerso che il fatto che le linee temporali coincidano potrebbe accreditare l’idea che il segno del sangue di un uomo con le braccia incrociate sul petto sia stato effettivamente lasciato dal cadavere di Gesù. Anche il Vangelo secondo Matteo afferma che Giuseppe D’Arimatea avvolse il corpo del suo maestro in un sudario di lino, deponendolo poi in una tomba. La credenza cristiana deriva dal fatto che l’immagine impressa sul tessuto sembra effettivamente quella di un uomo che porta segni interpretati come conseguenze di maltrattamenti e torture compatibili con quelli di un condannato alla crocefissione.

 

 

 

 

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