Il Ministro Salvini risponde alle accuse di fascismo e difende il successo della Lega a Pontida, ribadendo una linea inflessibile sui migranti.
Matteo Salvini, leader della Lega e attuale Ministro delle Infrastrutture, ha risposto con fermezza alle critiche ricevute dopo il raduno di Pontida, un evento considerato da molti osservatori politici un ritorno al centro della scena per il leader leghista. Con un tono sicuro e determinato, Salvini ha difeso il suo partito da chi lo accusa di essere diventato un movimento nazionalista e, in alcuni casi, fascista. “Sono solo folli che delirano,” ha affermato Salvini in un’intervista esclusiva, riferendosi a coloro che vedono nella Lega un movimento estremista.
Intervistato nel suo studio ministeriale, Salvini ha espresso soddisfazione per il successo di Pontida, un appuntamento simbolico per la Lega, che storicamente rappresentava la base del movimento nordista. “Hanno fatto titoli terrorizzati, parlando di ‘ondata nera’ e ‘fascisti’,” ha dichiarato, respingendo con forza tali definizioni. Per Salvini, le critiche dei media rappresentano una conferma del successo dell’evento: “Questo mi fa capire che è stato un successo.”
Salvini, dopo Pontida: le accuse di nazionalismo e fascismo
Quando gli è stato chiesto delle accuse mosse alla Lega, da molti definita ora un partito nazionalista e in alcuni casi addirittura fascista, Salvini ha risposto senza esitazione: “La Lega è un movimento conservatore legato alla sovranità nazionale, non c’è dubbio su questo. Ma dire che siamo fascisti o nazisti è pura follia.” Il Ministro ha inoltre puntato il dito contro chi, a suo dire, pratica una violenza politica che ricorda i veri estremismi: “Gli unici squadristi che ho visto sono quelli che hanno sfilato a Roma e aggredito i poliziotti. Hanno la bandiera rossa e cantano Bella Ciao.”
Un tema centrale dell’intervista è stato quello della gestione dei flussi migratori, dove Salvini ha ribadito la sua linea inflessibile. “Macché Ius Italiae,” ha commentato, riferendosi alla proposta di concedere la cittadinanza italiana ai figli di migranti nati in Italia. Per il leader leghista, la priorità è proteggere i confini nazionali e garantire sicurezza ai cittadini italiani, senza cedere a politiche migratorie più aperte.
Il raduno di Pontida ha rappresentato un momento chiave per la Lega e per Salvini, che si è riposizionato al centro del dibattito politico italiano con una retorica che privilegia sovranità, sicurezza e un approccio rigido sull’immigrazione. In un contesto di crescenti tensioni politiche e sociali, la sua strategia sembra trovare una nuova eco tra i suoi sostenitori, nonostante le critiche provenienti dalle opposizioni e dai media di sinistra.
Salvini ha dunque ribadito la sua linea, pronto ad affrontare le prossime sfide politiche mantenendo la sua visione conservatrice e sovranista. Per ora, il suo messaggio è chiaro: nessuna svolta verso il fascismo, ma difesa della sovranità e fermezza sui migranti.