I cellulari di nuova tecnologia e i tablet potranno essere vietati all’interno del territorio dello Stato di San Marino, grazie a una proposta di legge del Congresso di Stato del governo della piccola Repubblica
Approvata l’istanza contro gli smartphone nelle scuole nella Repubblica di San Marino. E’ arrivato infatti un “sì” bipartisan al progetto di legge presentato da un gruppo di docenti delle scuole medie, promotore dell’istanza. Ai loro occhi smartphone e social costituiscono infatti un’emergenza educativa e sociale ormai insostenibile. Da qui la richiesta di una maggior regolamentazione che vieti ai minori di 11 anni l’uso di tablet e cellulari che creano dipendenza. Il consiglio ha accolto la proposta con 28 voti favorevoli, due contrari e un astenuto. Ora la decisione finale spetta al governo.
E’ noto da tempo, grazie molti studi in materia, che l’uso eccessivo degli smartphone in giovane età può causare problemi alla salute e allo sviluppo. Per questa ragione i ragazzini e adolescenti dovrebbero regolare il tempo passato davanti allo schermo. Troppo tempo online, inoltre, aumenta il rischio di fenomeni di cyberbullismo o di altri pericoli a cui si può incappare in rete.
Una legge che potrebbe fare la storia
Il Governo di San Marino dovrà presentare una proposta di legge per vietare, almeno nelle scuole elementari e medie, l’uso del telefonino e dei tablet. Il Consiglio grande e generale, ovvero il parlamento del Titano, come riportano alcuni media locali, ha approvato nella giornata di ieri una proposta di legge contro gli smartphone agli under 11 che arriva dai cittadini. La cosiddetta “istanza d’arengo” era stata presentata ai “Capitani Reggenti”, cioè i capi di Stato sammarinesi, subito dopo l’insediamento, da un gruppo di docenti delle scuole medie, allarmati per l’uso abnorme e senza regole che di questa tecnologia fanno anche i piccoli ragazzi in tenera età. Ecco la proposta di limitarne l’uso almeno agli under 11. Oramai basta recarsi fuori da una qualsiasi scuola elementare per assistere alla medesima scena. Un gruppetto di bimbi, magari tra i sei e i nove anni, che hanno lo sguardo basso e tra le mani uno smartphone. Il cellulare per navigare, chattare, condividere foto, guardare video, spiare i social o leggere arriva sempre prima. Un recente studio ha rivelato che il 75% degli under 9 lo usa abitualmente, talvolta con i genitori accanto che ammettono di concederlo come premio se i figli sono agitati o arrabbiati.
Una maggiore regolamentazione
Un problema molto delicato che i docenti, soprattutto delle scuole elementari, vivono quotidianamente nel loro lavoro. Da qui la proposta di maggiore regolamentazione presentata dal gruppo di insegnanti della Repubblica del Titano al proprio governo. Una maggior regolamentazione proprio vietando ai minori di 11 anni l’uso di tablet e cellulari, in primis nelle scuole, ma anche, eventualmente, nei locali pubblici. Evenienza che, comunque, appare meno probabile. Al momento non sono stati chiariti quindi quali sono i limiti e i luoghi dove queste regole dovranno essere applicate, una più precisa regolamentazione la si avrà solo con la proposta di legge che recepisce l’istanza.