La festa degli innamorati andrà vissuta con particolare attenzione quest’anno, dopo il clamoroso aumento delle e-mail truffa
San Valentino è la festa degli innamorati. Tutti coloro che provano questo sentimento, che sentono l’amore vero, quello forte e che ti scalda il cuore oggi hanno il diritto a sentirsi speciali, unici, più di ogni altro giorno. Un appuntamento che ogni anno è atteso da milioni di persone, single, ma soprattutto fidanzati che possono condividere la loro passione con il proprio partner.
Il 14 febbraio, però, è anche l’occasione per scambiarsi dei regali, per fare alla persona che si ama quel dono speciale che attendeva da tempo o che è emblema del sentimento che lega due fidanzati. Già dai giorni prima, quindi, parte una caccia al regalo perfetto, alla ricerca di cosa sia più idoneo.
Si cercano le occasioni, si prova a indovinare cosa dall’altra parte ci si aspetta o, quanto meno, si spera. In questa folle corsa che ricorda quella natalizia, seppur molto più ridotta e solitamente limitata ai pochi giorni che anticipano San Valentino, può anche capitare di commettere un errore.
E non parliamo solo della qualità del regalo. Da qualche anno, infatti, i giorni che vanno dal 13 gennaio al 7 febbraio sono quelli in cui arrivano continuamente e-mail a tema San Valentino, spesso, però, con intenzioni tutt’altro che benevole.
A metterci davanti alla verità, come riporta leggo.it, è Bitdefender Antispam Lab che evidenzia il problema dei ladri informatici e un’intensificazione sempre più forte di queste campagne d’attacco che puntano a colpire proprio in questi periodi dell’anno. In particolar modo, gli esperti della compagni di sicurezza hanno reso noto un dato terrificante.
Il 50% di tutte l’e-mail spam che arrivano a tema San Valentino e che vengono ricevute nel periodo compreso tra il 13 gennaio e il 7 febbraio di quest’anno sono delle truffe. Una quantità elevatissima, il doppio rispetto allo scorso anno quando, invece, corrispondeva in media al 25%.
Per quanto riguarda le altre, invece, sono esche di marketing e quindi meno preoccupanti. L’intento dei truffatori che inviano queste e-mail è quello di rubare informazioni e dati personali, spingendo gli utenti destinatari a cliccare su dei link che sono infetti, oppure ad aprire file che contengono all’interno dei virus.
Secondo la ricerca che ha permesso l’emergere di questi dati, i più colpiti di tutti sono gli Stati Uniti con il 49% del traffico totale. A seguire ci sono Germania 14%, Irlanda 11% e Regno Unito 9%. Allo stesso tempo, gli Usa la nazione da cui partono la maggior parte di queste e-mail, il 58%, seguiti dall’Indonesia con il 9%.
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