Sangiuliano-Boccia: tra “gossip agostano” e caso politico. Quei 90 minuti con Meloni -VIDEO-

Non accenna a placarsi il caso che riguarda il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la consulente Maria Rosaria Boccia. Il ministro continua a negare che un solo euro pubblico sia stato speso per lei e che non abbia mai avuto accesso ad atti riservati riguardanti il prossimo G7 della Cultura. E la Boccia pubblica documenti via social

Maria Rosaria Boccia rilancia, colpo su colpo. Usa i social come arma di riscatto per la  sua “verità” e in una foto postata sui propri social qualche ora fa scrive: “Sbagliare è umano. Ammettere i propri errori è da grandi. Mettersi in discussione è da persona con cervello”.

Boccia-Sangiuliano
Il ministro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia

Sorriso smagliante, capello messo in piega e trucco perfetto. Insomma non accenna a placarsi il caso che riguarda il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la consulente.  Il ministro continua a negare, che anche un solo euro pubblico sia stato speso per lei e che la Boccia non abbia mai avuto accesso ad atti riservati riguardanti il prossimo G7 della Cultura, che si terrà a Napoli dal 19 al 21 settembre. Giorgia Meloni, ospite ieri sera a Rete 4 ha sostenuto pubblicamente la versione di Sangiuliano, ma anche in questa occasione, non si è fatta attendere la contro replica di Maria Rosaria Boccia. La donna infatti ha pubblicato sul suo profilo Instagram foto degli atti riservati inerenti il prossimo G7 della Cultura. Ma andiamo per ordine e ricostruiamo gli ultimi accadimenti.

Sangiuliano-Boccia: tra “gossip agostano” e caso politico-istituzionale

Come sta tentando di difendersi il titolare del dicastero alla Cultura? In una lettera pubblicata oggi sul quotidiano La Stampa, Sangiuliano scrive: “Rispetto a una innegabile tempesta mediatica che mi ha investito negli ultimi giorni, e all’interno della quale si fa fatica a distinguere autentiche fake news dai fatti reali che pure vanno ricondotti in una giusta dimensione, ritengo opportuno fornire la mia versione soprattutto sugli elementi di rilevanza pubblica Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee riscontrandone un’identità di vedute. In seguito, ho maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi. Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente. Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”. 

Tornando ad una parte delle difesa meloniana del fatto divenuto oggetto di morbosa curiosità, ecco come la premier parlava in diretta tv: “questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7 e soprattutto mi garantisce che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona. Queste sono le cose che a me interessano per i profili di governo, poi il gossip lo lascio ad altri perché non ritengo di doverlo commentare io”. E come preannunciato sopra, la Boccia sentitasi chiamata in causa non ha preso in mano penna, carta e calamaio ma ha usato i più attuali e potenti mezzi di comunicazione: gli account social ufficiali. Queste le sue parole: “Questa persona ha un nome, un cognome e un titolo”. Prima ha attaccato lo staff di comunicazione del ministero, poi ha pubblicato due pagine, di cui è leggibile  solo l’intestazione “Culture: global public good, global responsibility” e alle “sessioni di lavoro (4 sessioni da un’ora ciascuna”). Infine  ha confermato “io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo segreteria del ministro”.

Caso Sangiuliano-Boccia. Le opposizioni chiedono le dimissioni

Maria Rosaria boccia si difende e attacca dai social
Maria Rosaria boccia si difende e attacca dai social

Ovviamente dura è state in queste ore la reazione dei partiti di opposizione: “Questa di Sangiuliano è una vicenda tragicomica…  devono essere chieste le dimissioni per come fa il ministro della Cultura”. A dirlo Carlo Calenda, leader di Azione, a L’aria che tira su La7.Sono amareggiato per la vicenda Sangiuliano. Il Ministro della Cultura che ha cancellato la 18App accusando i ragazzi di truffe sta coprendosi di ridicolo per la vicenda di una sua collaboratrice, più o meno ufficiale, esponendo anche la Presidente Meloni e tutto il Governo. Quello che però fa male in questa storia è l’utilizzo spregiudicato di Pompei”. Così invece il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sua Enews…. “Che aspetta a dimettersi? Mentre il  portavoce dei Verdi e Deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli ha reso noto “presenteremo un ‘interrogazione alla Premier Meloni per chiedere conto dell’operato del Ministro Sangiuliano  chiedendole di trasmettere ai gruppi parlamentari la documentazione relativa alla pseudo assistente del Ministro,  ovvero E-mail istituzionali in cui la Boccia è tra i destinatari, se abbia usufruito dell’auto della scorta e a che titolo ha partecipato a incontri ufficiali del ministero ivi compreso quello preparatorio del G7 di Pompei”. 

Sangiuliano, Donzelli: “Non è un caso politico-istituzionale” -VIDEO-

E nel centrodestra, e ancora di più dentro Fratelli d’Italia come vivono apertamente la vicenda, al netto dei rumors che indicano un chiaro malcontento per i fatti appena raccontati? La difesa ad oltranza è arrivata questa mattina dal deputato e responsabile organizzativo del partito Giovanni Donzelli. Assediato dai cronisti fuori da Montecitorio, Donzelli ha preferito contrattaccare la sinistra che da mesi spera che la coalizione si disunisca e ha derubricato il caso Sangiulano- Boccia ad un mero “gossip agostano”. Nessun caso politico e istituzionale dunque, ma la prossima settimana il Parlamento riapre le porte e pure l’aula: interrogazioni già pronte, qualcosa di sicuro accadrà.

Sangiuliano da Meloni a Palazzo Chigi
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano (Ansa Foto) Cityrumors.it

Poi alle intorno alle 16 del pomeriggio dalle agenzie di stampa viene battuta questa notizia: Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è appena arrivato a Palazzo Chigi, dove da questa mattina è al lavoro la premier Giorgia Meloni. Sangiuliano era entrato in macchina, ma non dall’ingresso principale. Dopo 90 minuti l’incontro col presidente del Consiglio è poi terminato. “Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa
mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”. Queste le dichiarazioni del ministro una volta tornato nella sede del suo ministero.

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