“Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo”. Un nuovo capitolo della saga Boccia- Sangiuliano “arricchisce” la morbosa vicenda divenuta fatto politico nazionale. La donna pubblica l’ennesimo post
Da gossip agostano a vicenda politica. Da intrigo istituzionale a saga familiare. Da caso estivo a soap opera che finisce addirittura in apertura del principale tg nazionale. Un reality che sovrasta addirittura la capacità di scrittura dei più immaginifici autori tv.
E che istante dopo istante viene alimentato da altri post social. A pubblicarli sempre lei Maria Rosaria Boccia, la donna con cui il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha ammesso in diretta nazionale di aver avuto rapporti sentimentali, e che senza sosta scrive via instagram la sua verità. Lo ha fatto ancora una volta nella tarda mattinata di oggi. Ecco il contenuto il suo ennesimo sfogo. “Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità”.
“Oggi -aggiunge- vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale”. Parole ancora una volta di fuoco quelle di Maria Rosaria Boccia, stavolta non all’indirizzo del ministro ma del “potere”. Giorgia Meloni? Palazzo Chigi? Fratelli d’Italia? Cosa intende esattamente la donna quando parla di “potere”, respingendo nel contempo le accuse più o meno velate di essere considerata una ricattatrice? “La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, ‘una che si vuole accreditare’, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e ‘un amore culturale’. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o ‘l’altra persona’, sfruttando un momento strategico per il Paese?”. E di nuovo accuse: l’altra persona.
Intanto e inevitabilmente, le opposizioni sono sugli scudi. Il portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza verdi e sinistra, Angelo Bonelli, questa mattina ha presentato un esposto al posto di Polizia di Montecitorio, per distrazione per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio, sulla vicenda del ministro della Cultura, “Ho sentito una imbarazzante intervista di Sangiuliano il quale, dal mio punto di vista, non deve chiedere scusa ne’ a Giorgia Meloni ne’ a sua moglie. Deve chiedere scusa agli italiani”. Bonelli lo ha detto incontrando la stampa stamane, “Sangiuliano deve chiedere scusa agli italiani perche’ accreditare una persona come la dottoressa Boccia che non aveva alcun ruolo nel ministero utilizzando mezzi e servizi dello Stato, andando ospite di organizzazioni e di amministrazioni locali, facendo in modo che Boccia venisse a conoscenza di atti riservati della Pubblica amministrazione e dello Stato, e’ un fatto di una gravita’ inaudita. Siccome la premier Meloni ancora una volta difende l’indifendibile – ha concluso- ancora una volta non mi rimane che rivolgermi all’ autorita’ giudiziaria”.
L’intervista al ministro, condotta dal direttore del TG1 Giammarco Chiocci, ha sì ottenuto i picco degli ascolti, ma ha dunque provocato anche una serie di dichiarazioni e riflessioni su quanto sia stato opportuno usare un mezzo pubblico, addirittura il telegiornale della tv di Stato, per esporre i fatti privati di un uomo di governo all’attenzione morbosa dell’Italia tutta. Altra riflessione: perchè Sangiuliano “sceglie” il TG1 e non il Parlamento per chiarire i fatti? E’ quello che pensa il segretario e deputato di Più Europa Riccardo Magi.
Assediato dai cronisti, Giovanni Donzelli, deputato ma soprattutto responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, prova a chiudere la scottante faccenda, senza essere troppo creduto. “Se temiamo esca altro? Noi non temiamo nulla, il caso è chiuso”. Chiuso, sì, ma per quanto?
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