Nel mondo degli scacchi è stato stabilito il nuovo record del mondo per la partita più lunga nell’intera storia del gioco
Il gioco degli scacchi è basato tutto su logica, reattività alle mosse avversarie e una grandissima dose di pazienza. Forzare una mano, soprattutto a livelli elevati, può compromettere un’intera partita. Motivo per cui è fondamentale ragionare, individuare la giocata giusta da fare, interpretando anche geometricamente il tabellone e tentando di prevedere la reazione di chi abbiamo di fronte. Tanti pensieri e ragionamenti che, inevitabilmente, impegnano del tempo, seppur limitato dallo scorrere del cronometro. Quando entrambe le parti, però, si rivelano equilibrate, restie ad assumersi dei rischi, alcune partite possono durare anche ore, talvolta alcuni giorni.
Non è una cosa troppo strana, infatti, assistere a sfide che vengono rinviate alle giornate seguenti. Gli sfidanti approfittano di quei vuoti per memorizzare la situazione, studiarla e il giorno dopo applicare le proprie idee con maggiore lucidità. Spesso si creano fasi di stallo dalle quali uscire diviene un’impresa, vuoi per la complicazione del gioco, vuoi per le difficoltà del momento, ma anche per il timore dei due di esitare e rischiare di perdere. Chiaramente è normale che poi, in un modo o nell’altro, il tutto si sblocchi, ma questa estremizzazione rende chiara l’idea del perché si arrivi ad alcuni match che sembrano essere interminabili.
In tal senso il record del mondo – riconosciuto dal Guinness World Records – è stato stabilito ben 6 anni fa, quando nel 2018 il duo norvegese composto da Hallvard Haug Flatebø e Sjur Ferkingstad andò avanti imperterrito e senza accusare alcun sintomo di stanchezza per ben 56 ore, 9 minuti e 37 secondi, come mai nessuno prima. Questo, per lo meno, fino a pochi giorni fa. Fino a quando Tunde Onakoya, un grande maestro di scacchi nigeriano, ha deciso di sfidare un proprio rivale nella speciale location di Timew Square, a New York.
Il ventinovenne – che racconta di aver trovato per mezzo di scacchiera e pedine un modo per fuggire dalla povertà – e il suo avversario sono rimasti incollati alla scacchiera per 58 ore di fila, battendo così il record mondiale. Un traguardo storico e che presto sarà certificato, ma che dietro aveva degli scopi benefici. Secondo quanto riportano i media locali, sono stati raccolti quasi un milione di euro che verranno donati all’associazione no-profit che ha creato lui in Africa, Chess in Slums Africa. Attraverso questa insegna a giocare ai bambini poveri e li aiuta anche nei loro studi studiare. Un modo per consentirgli di fare il suo stesso percorso.
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