In un’università è scoppiato uno scandalo sessuale che ha trasformato quelli che dovevano essere luoghi di meditazione in tutt’altro
Era sembrata una buona idea quella delle istituzioni di posizionare nell’Università di Maastricht una cabina per la meditazione. Qui gli studenti avevano la possibilità di entrarvici per godersi qualche minuto di solitudine e riflessioni. Eppure, nei due anni passati dal loro posizionamento sono state utilizzate per tutt’altra attività. Il fatto che la cabina fosse insonorizzata, infatti, ha spinto molti studenti a chiudervici all’interno e consumare dei rapporti sessuali in tutta serenità. Una pratica che, portata alla luce negli scorsi giorni, porterà alla rimozione di queste cabine, nate per tutt’altro scopo. A dire il vero, ironizzano alcuni media locali, l’invito ad avere rapporti all’interno sembra quasi offerto dalle stesse cabine.
Come? Queste presentano all’interno una scritta esterna che dice: “Fai ciò che ti fa sentire bene”, ma forse in questo caso anche troppo bene. Stando a quanto scrive giornale studentesco Observant, di questo abuso ne hanno parlato nel corso di una riunione della facoltà. Qui gli studenti hanno chiarito alla direzione della facoltà quello che stava succedendo. “A volte due persone escono contemporaneamente” – hanno fatto presente, per poi andando più nel dettagli – “Altri studenti ci fanno sesso”. Una versione che gli stessi dirigenti provano ad approfondire: “Qualcuno è stato colto il flagrante” – chiedono sorpresi – “È stato trovato qualcosa? D’altronde si può meditare anche in coppia…” provano a chiedere sperando di non ottenere conferme sulle voci.
La verità, a quanto pare, è che il vero utilizzo di queste cabine era noto da tempo a tutti. Molti studenti, infatti, avevano smesso di andarci, visto quel che avveniva dentro e ‘lo sporco’ che hanno poi denunciato alla dirigenza. Motivo per cui quest’ultima non avrà altra scelta che quella di rimuovere queste cabine. Per farlo, però, bisognerà attendere il mese di marzo, quando questa idea che sembrava illuminante, fallirà con la sparizione di questi luoghi destinati al privato, ma non così tanto.
Ma la fine potrebbe non essere definitiva. L’università, infatti, starebbe studiando una possibile alternativa. A svelarlo è stato un responsabile del progetto, intervenuto ai microfoni del giornale studentesco: “Stiamo lavorando su occhiali VR per lo yoga e la meditazione. Un ulteriore vantaggio: non si trova più in un cubicolo chiuso a chiave, quindi puoi essere sicuro che venga utilizzato correttamente”. Nei Paesi Bassi non si tratta in effetti una novità. La tendenza a spazi di meditazione è un classico, così come avviene in altre università, anche ad Amsterdam. L’esempio concreto è rappresentato dall’Università di Scienze Applicate che presenta cabine simili a quelle ‘del sesso’.
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