Scene di ordinaria follia sui campi da calcio, aggressioni all’arbitro e genitori stile “hooligan”

Scene di ordinaria follia quelle che si verificano sui campi da calcio della regione, dalle aggressioni agli arbitri fino ad arrivare ai genitori stile “hooligan”

Il fine settimana dovrebbe essere uno di quei momenti in cui ci si dovrebbe riposare oppure a divertirsi. Ed invece, per la maggior parte di coloro che fanno parte nel mondo del calcio dilettantistico, è il modo giusto per andare a sfogare la loro rabbia e frustrazione. Questo accade, bene o male, in ogni parte del nostro Paese. No, non è affatto un motivo di vanto, ci mancherebbe altro. Quello che, però, lascia completamente rabbrividire sono le ultime notizie che arrivano direttamente da una regione in particolare.

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Scene assurde sui campi da calcio (Ansa Foto) Cotyrumors.it

Soprattutto dall’Umbria dove, nelle ultime settimane, si sono verificati non pochi episodi che hanno lasciato tutti completamente senza parole. In particolar modo il giudice sportivo della regione, Marco Brusco, che ogni volta ha a che fare con dei referti di gara (scritti dagli arbitri) da mettersi completamente le mani nei capelli. Partendo dalle risse sugli spalti tra i “tifosi”, genitori dei figli in campo che diventano “hooligan” ed anche di guardalinee (della società) che si scagliano contro l’arbitro.

Episodi che, a quanto pare, accadono dalla Prima Categoria fino ad arrivare all’Under 17. Domenica 21 aprile, gara tra Vigor N. Gualdo Bastardo e Castello delle Forme. Gara valida per il campionato di Seconda Categoria. Al minuto 10′ i primi tafferugli, ma sugli spalti, che hanno visto protagonisti alcuni soggetti di entrambe le società. Tanto è vero che l’arbitro non ha potuto fare altro che sospendere l’incontro per qualche minuto.

Umbria, il calcio si trasforma in violenza: quanti episodi

La situazione non si calmava che hanno dovuto chiamare i carabinieri per cercare di sedare gli animi. Il Giudice Sportivo, dopo aver letto il referto, ha deciso di punire le due società con una multa di 90 euro ciascuna. Sono comunque soldi visto che, in questi campionati, difficilmente pagano tesserati.

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Bandierina calcio d’angolo (Foto LaPresse) Cityrumors.it

Botte da orbi, invece, in un match dell’Under 17 tra Città di Castello S.s.Darl e Tavernelle Calcio. Due giocatori iniziano a litigare: prima si parte con le parole e poi con la violenza fisica. Scoppia una rissa che vedrà coinvolti altri tesserati. I giocatori sono stati squalificati per 4 giornate, altri cinque di loro (3 della squadra di casa e 2 ospiti) verranno fermati per 3 turni.

Arrivano squalifiche anche per coloro che non hanno alzato le mani, ma che hanno dimostrato la loro violenza in un altro modo. Come l’allenatore della Ducato Spoleto, Andrea La Forgia, quando al termine dell’incontro “al momento di salutare l’arbitro con una stretta di mano, con condotta irriguardosa ma senza provocargli dolore, lo tirava a sé e protestava vibratamente in ordine alla direzione arbitrale tenuta durante la partita“. Risultato? Squalificato per 4 giornate.

In Prima Categoria il dirigente del Fontanelle, Adolfo Satiri, è stato inibito a ogni attività fino al prossimo 10 giugno, per aver rivolto “frasi ingiuriose” nei confronti dell’arbitro, mentre era sul campo come suo guardalinee e quindi suo stesso assistente. Squalificato fino al 31 maggio per Paolo Ragugini, dirigente dell’Atletico Gualdo Fossato (Prima categoria), per essere “entrato in campo senza autorizzazione ed aver rivolto numerose ingiurie nei confronti di un calciatore avversario fermo a terra per infortunio“.

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