Sciopero di due ore, nel secondo venerdì di agosto, per gli stabilimenti balneari. Per il deputato di AVS Angelo Bonelli si tratta di un atto “ridicolo e bizzarro”. E invita i cittadini ad invadere le spiagge
L’astensione dal lavoro era prevista dalle 7.30 alle 9.30, per protestare contro il mancato intervento del governo per dare certezze alle imprese del settore.
Tuttavia le associazioni di categoria si sono mostrate divise: Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno proclamato lo sciopero ma Assobalneari ha fatto sapere che non avrebbero sostenuto l’apertura ritardata degli ombrelloni “per non penalizzare migliaia di consumatori che hanno scelto gli stabilimenti balneari italiani per le loro vacanze”. Cosa chiedono i balneari? Certezze per le concessioni che sono scadute lo scorso 31 dicembre dopo lo stop del Consiglio di Stato alle proroghe decise dal governo.
“Faccio un appello agli italiani e alle italiane: invadiamo pacificamente le spiagge con ombrelloni e asciugamani perché è ora di dire basta alla privatizzazione di un bene pubblico. In questo Paese ci sono dei privilegi che nessuno vuole intaccare”. Contro la miniserrata va giù duro il deputato di Allenaza Verdi Sinistra Angelo Bonelli, che poi aggiunge, “Gli stabilimenti balneari, che sono aumentati del 26%, arrivando a 7.244, fatturano quasi 10 miliardi di € l’anno, ma lo Stato incassa solo 115 milioni di € a causa dei canoni incredibilmente bassi. Il Twiga di Briatore a Forte dei Marmi paga allo Stato poco meno di 20 mila euro l’anno ma fattura oltre 9,5 milioni, ed è lui stesso ad aver ammesso che i canoni sono troppo bassi. Al cospetto di questo quadro cosa fa la Premier Meloni? Invia una proposta all’Unione Europea che allunga le spiagge italiane di 3 mila chilometri, portandole da 8mila a 11mila: una cosa incredibile. Hanno usato un trucco perché vogliono privatizzare le spiagge libere italiane, quelle ultime rimaste. Nella nostra proposta di legge aumentiamo i canoni di tre volte, dichiariamo le spiagge bene comune e prevediamo che il 70% delle nostre spiagge siano libere. Lo sciopero di domani è contro la Meloni ma attenzione perché vogliono mantenere i privilegi”
“Delusi dal governo che hanno votato per farsi prorogare la concessione, i balneari oggi hanno chiuso in segno di protesta gli ombrelloni per due ore: più che uno sciopero, a me pare una liberazione da chi ormai abusivamente occupa le spiagge italiane. Servivano gare prima per non arrivare a questa situazione di incertezza per tutti, servono gare ora per mettere fine a questo regime di concessioni che è una regalia che la politica ha fatto a una corporazione in cambio di voti a danno di cittadini e ambiente. Il governo si sbrighi e metta fine a questa vergogna italiota”. Questa anche la posizione del segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Dopo aver depositato il ricorso in Cassazione, adesso l'avvocato Schembri prepara un'altra battaglia: "Per tutti…
Fedez è pronto a tornare sul Web con un nuovo podcast. Il cantautore di Rozzano…
L'aeroporto, che è quello che frequentato e .trafficato dell'Inghilterra, ha avviato la procedura d'urgenza per…
Diletta Leotta cambia i piani di Mediaset. La Talpa non funziona: ascolti troppo bassi per…
La richiesta della Corte penale internazionale nei confronti del leader d'Israele apre scenari imprevisti, con…
Dalla storia di Anna, ad alcune poche e semplici regole per denunciare una violenza subita…