In questi giorni il mondo del calcio è alle prese con lo scandalo-scommesse che si sta ingrandendo ora dopo ora: la situazione
Qualche giorno fa Fabrizio Corona ha iniziato a sollevare il problema del presunto giro di scommesse illegali che sta tenendo banco in questi giorni. L’ex re dei paparazzi, anche tramite il suo sito DillingerNews, ha rivelato i primi nomi dei calciatori che sembrerebbero coinvolti nell’illecito: si tratta di Fagioli, Tonali, Zaniolo e Zalewski. Stando a quanto sostiene l’imprenditore però, sarebbero almeno 50 i calciatori (tra Serie A, B e C) che hanno a che fare con questa vicenda.
Corona ne ha per tutti. Sulla presunta querela che Zalewski sarebbe pronto a sporgere, l’ex fotografo ha detto: “Sono amico della madre della fidanzata da oltre 20 anni e mi ha scritto più di un messaggio per dirmi di non fare il suo nome“. Della questione-Zaniolo invece il 49enne ne parlerà approfonditamente domani sera con Nunzia De Girolamo, mentre su Fagioli ha aggiunto: “La notizia l’ho pubblicata il primo agosto, si è autodenunciato una settimana fa. Perché si è autodenunciato? Chi gliel’ha comunicato? La società. Peccato che la società, quando è uscita la notizia, non l’ha mandato in America fingendo un infortunio, cercando di curarlo. E ha omesso di dichiarare alla procura che sapeva che scommetteva, quindi la Juve ha fatto un illecito“.
Le prove dei reati sarebbero nei device, pertanto continuano le ricerche nei telefonini e tablet di Zaniolo e Tonali. Anche gli inquirenti di Torino sono a lavoro su una scia elettronica fatta di domini web, indirizzi IP, nickname, chat, tutto quello che non sparisce mai del tutto dai device e dai server. Il nodo non sono le scommesse, ma le scommesse illegali.
Al momento la vicenda è da accertare ma cosa rischierebbero i calciatori coinvolti qualora avessero commesso l’illecito? “Travalica oltre ogni ragionevole dubbio i confini dell’etica e dei comportamenti giusti da tenere (lealtà, probità e correttezza, art. 4.1 del codice) ma anche il già grave ‘Divieto di scommesse e obbligo di denuncia”’(art. 24) che porta – codice alla mano – a un’inibizione di almeno 3 anni. Costituisce illecito sportivo – almeno 4 anni di stop nei casi più leggeri – «il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica».
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