Mobilitazione generale nella giornata dello sciopero indetto dai sindacati studenteschi che li ha visti scendere in piazza in 35 città italiane contemporaneamente
Sono giorni caldissimi sul fronte della scuola e centinaia di studenti si sono ritrovati compatti a marciare per le strade di molte città italiane per per lo sciopero nazionale contro il Governo e la legge di bilancio. Un’adesione quasi compatta da parte di tutte le sigle tra cui Rete degli Studenti Medi, Osa, Collettivi e Autonomi. A Roma in particolare la manifestazione ha preso il via da Piazzale Ostiense per arrivare in corteo davanti all’entrata del Ministero dell’istruzione e del Merito in Viale Trastevere.
L’origine della protesta degli studenti ha come obiettivo principale quello di contestare le decisioni politiche ed economiche del governo, in particolare quelle in politica estera che sostengono Israele in un contesto purtroppo di crescente tensione internazionale. Gli studenti inoltre con questa manifestazione vogliono esprimere tutta la loro preoccupazione per la mancanza di investimenti nel settore dell’istruzione e per delle politiche che non rispondono alle reali esigenze dell’intera comunità studentesca.
Tutti in piazza
Una mobilitazione generale, ma soprattutto nazionale. L’hanno comunque voluta chiamare il “No Meloni Day” i sindacati e i comitati studenteschi di tutte le maggiori sigle italiane che hanno indetto per oggi uno sciopero nazionale con manifestazioni che hanno attraversato strade e piazze in 35 città italiane.
Una manovra finanziaria che, a parere degli studenti, sembra fatta apposta per non aiutare i loro percorsi scolastici, una politica estera troppo spinta verso la nazione di Israele e che dimentica i genocidi perpetrati in Palestina, le mancate agevolazioni all’accesso a scuole e atenei anche per chi è in difficoltà economica, e inoltre, tra i motivi della protesta, anche la richiesta dell’abolizione del sistema alternanza scuola lavoro e più spazio alla rappresentanza studentesca. Insomma gli studenti hanno voluto contestare fortemente l’operato del governo ecco il perchè dello sciopero e delle manifestazioni in tutta Italia. A Roma in particolare il corteo, partito da Piazzale Ostiense proprio davanti alla Piramide, si è snodato per le vie del centro fino ad arrivare davanti al Ministero dell’istruzione e del Merito in Viale Trastevere.
Una scuola che non valorizza lo studente
Il tam tam alimentato dai social è rimbalzato sul web e oggi erano diverse centinaia i ragazzi che hanno sfilato compatti dietro lo striscione “Cacciamo il governo dei tagli e dell’alternanza”, inneggiando slogan contro la presidente del Consiglio. “oggi siamo qui compatti a scioperare contro un modello di scuola che non valorizza lo studente“, racconta una studentessa in esclusiva ai microfoni di Cityrumors, “considerando che la sciola è il centro della formazione dello studente, la didattica non dovrebbe essere improntata in maniera frontale, senza valorizzare gli individui e permettergli così di crescere”.
Nel corteo molte le bandiere arcobaleno con la scritta Free Palestine contro la politica estera del governo Meloni. “Oggi siamo qui in piazza a Roma, ma contemporaneamente anche il altre 35 città, proprio per rivendicare quella che è tutta la contrarietà del mondo studentesco contro le politiche del ministro Valditara”, racconta un altro studente ai nostri microfoni, “a partire dalla repressione che si opera negli spazi scolastiche e non solo, la bocciatura arrivata proprio ieri sull’autonomia differenziata, per arrivare alla complicità di fatto con il suo silenzio di questo governo con il genocidio che si sta compiendo in Palestina”.