Si scattava un selfie ogni volta che il suo compagno la picchiava, guai per un medico dell’Asl: gli ultimi aggiornamento
Tanti, tantissimi episodi di violenza che l’hanno vista come vittima. Picchiata senza pietà con calci, pugni, schiaffi, fino a farle venire i lividi su ogni parte del corpo. Troppo per la donna che, ogni volta che subiva questi episodi di violenza, decideva di scattarsi un selfie. Tanto da arrivare a quota 200 scatti che, dal cellulare, ha trasferito in un dvd. Vittima una insegnante di Napoli (anni 33). In questo modo ha potuto mettere nei guai colui che non ha mai avuto pietà di lei.
Si tratta di Antonio Ferro Del Giudice, un medico dell’Asl del capoluogo campano. di anni 47. L’aggressore che non si accontentava di colpirla al volto, ma anche alle spalle. Una vicenda che è stata raccontata al ‘Corriere della Sera‘ dove la vittima ha avuto il coraggio di denunciare e di rivelare tutto quello che ha subito. Una sera la coppia era uscita, una volta riaccompagnata a casa lui le ha chiesto se volesse ritornare a casa insieme. La risposta è stata negativa. Un rifiuto che le è costato uno schiaffo in pieno viso.
Napoli, medico Asl picchia compagna: arrestato
La donna scende dall’auto e si rifugia a casa della madre. Non ha avuto altra scelta che ritornare a vivere da lei nel novembre dello scorso anno. L’aggressore non si arrende ed inizia a colpire forte la porta con pugni. Troppa la paura per le donne che aprono la porta di ingresso. L’uomo si scaglia violentemente contro la fidanzata picchiandola così forte che la vittima perde i sensi. La madre di lei ha provato a difenderla, ma è stata minacciata di morte ed anch’essa schiaffeggiata.
Decisamente troppo per un vicino di casa che, dopo aver sentito quello che proveniva dalla porta accanto, non ha perso un solo minuto in più ed ha chiamato i carabinieri. Il tutto poco dopo la mezzanotte. I militari dell’arma, una volta giunti sul posto, hanno arrestato il professionista sanitario. La 33enne è stata trasportata in pronto soccorso con una prognosi di 40 giorni. Poi la decisione di raccontare il tutto al Comandante della stazione di Capodimonte delle violenze che continuava a subire.
Due anni fa lo aveva anche denunciato, ma è stata costretta a ritirarla per pressione sua e della famiglia. Anche durante l’ultimo episodio di violenza è riuscita a girare un filmato che è stato consegnato ai carabinieri.