La guardia di finanza nella sola giornata di oggi ha scoperto una maxi evasione fiscale ed un’appropriazione indebita.
Le attività sono state effettuate a seguito di indagini a Follonica, in provincia di Grosseto, e a Treviso. Partiamo proprio dalla Toscana dove a finire sotto la lente dei finanzieri è stata una società agricola. L’azienda in pochi anni ha occultato al fisco una cospicua parte dei propri ricavi, omettendo di versare ogni genere d’imposta e contributo. Le fiamme gialle hanno ricostruito il reale volume d’affari constatando un’evasione di oltre 1,7 milioni di euro tra Iva ed imposte dirette.
Alla cifra vanno aggiunti circa 400mila euro di contributi previdenziali ed assistenziali mai versati nelle casse dello Stato. I finanzieri hanno approfondito le posizioni lavorative dei dipendenti, circa un centinaio di operai. Tutti erano regolarmente assunti a tempo determinato ma venivano pagati sistematicamente in contanti, utilizzando gli introiti accumulati “in nero” dall’azienda. Alla società è stata irrogata anche una sanzione di oltre 70mila euro per non aver corrisposto gli emolumenti con mezzi tracciabili.
In questo caso l’amministratore unico della società è stato deferito all’autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di dichiarazione infedele. “Contrastare l’evasione fiscale – si legge in una nota – vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese”. Emblematico poi il caso di Treviso. Qui le forze dell’ordine hanno scoperto che una società cooperativa ha ottenuto un contributo comunitario di 112mila euro finalizzato al sostegno della produzione agro-alimentare per l’anno 2021. Lo stesso contributo non è stato poi erogato agli agricoltori che avevano diritto a riceverlo, circa 150, trattenendolo indebitamente.
Il presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa, pertanto, è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per il reato di appropriazione indebita. Le attività investigative hanno avuto origine dalla querela presentata da una società agricola padovana. Quest’ultima, rappresentante di circa 150 produttori di ortaggi e frutta, era associata alla cooperativa trevigiana. L’obiettivo, solitamente, è perseguire l’attribuzione di finanziamenti comunitari per sovvenzionare i programmi operativi di sviluppo agricolo.
La cooperativa aveva regolarmente ottenuto il contributo per il programma operativo agricolo 2019-2023, comprensivo di quello, relativo al 2021, di spettanza della società padovana e delle imprese da questa rappresentate. Dopo essersi appropriata del contributo e nel tentativo di evitare le pressanti richieste degli aventi titolo, la cooperativa aveva riferito agli agricoltori di essere in attesa di un’autorizzazione regionale ai pagamenti.
“L’operazione – hanno fatto sapere dalla guardia di finanza – ha avuto il fine di accertare l’indebita appropriazione di un contributo comunitario da parte di un soggetto giuridico che avrebbe dovuto erogarlo ai legittimi beneficiari. Così da contrastare quelle condotte che impediscono lo sviluppo del settore agricolo e il rafforzamento del tessuto socioeconomico delle aree rurali”.
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