Sharon Verzeni, l’arma del delitto potrebbe essere in un torrente: ricerche a tappeto con i metal detector

Indagini sul campo a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, dove circa un mese fa è stata uccisa la 33enne Sharon Verzeni.

I carabinieri del comando provinciale, insieme ai volontari del Mu.Re. (il Museo Recuperanti 1915-1918 Alto Garda Bresciano), hanno pattugliato per ore l’area del torrente Buliga, il parco di via Rota ed un capanno in legno del cortile di una scuola. Si tratta di una zona a poche centinaia di metri da via Castegnate, dov’è stata aggredita ed uccisa Sharon la notte tra il 29 ed il 30 luglio scorsi. Il parco, insomma, potrebbe aver rappresentato il punto di fuga dell’eventuale assassino, ma non solo.

Sharon Verzeni, l’arma del delitto potrebbe essere in un torrente: ricerche a tappeto con i metal detector
Sharon Verzeni, l’arma del delitto potrebbe essere in un torrente (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Qui potrebbe trovarsi anche l’arma del delitto, il coltello con cui è stata uccisa la 33enne barista. I volontari del Museo, in particolare, stanno utilizzando i grandi metal detector che di solito sono deputati alla ricerca di reperti della Prima Guerra Mondiale. Alle operazioni con i metal detector ha partecipato anche Paolo “Gibba” Campanardi, che si occupa del recupero di reperti bellici e protagonista del programma tv “Metal Detective” di Discovery.

Le attività di ricerca proseguiranno anche nella giornata di domani. Nella mattina di oggi sono stati perlustrati i tombini di via Castegnate e della zona circostante. Continuano anche le ricerche del ciclista che percorreva in contromano via Castegnate a Terno d’Isola in un orario compatibile all’omicidio di Sharon Verzeni. L’uomo, ripreso da più telecamere, non è ancora stato identificato. Oltre a lui anche altre persone in bicicletta sono già stati ascoltati dagli inquirenti.

Terno d’Isola è un paese tranquillo, cittadini violenti qui non ce ne sono. – ha detto Gianluca Sala, sindaco di Terno d’Isola, che ha in una nota ha informato i cittadini della chiusura delle strade – È un paese vivo e in questo momento subisce una situazione che non gli appartiene. Le ricerche sono iniziate questa mattina come da programma, è stato lavoro intenso: hanno aperto diversi tombini. Sull’operato e tutto quello che hanno trovato c’è il massimo riserbo“.

Il fidanzato di Sharon, il 37enne idraulico Sergio Ruocco, ieri è tornato al lavoro per la prima volta. L’uomo, che non è indagato, ha ribadito di non avere bisogno di un avvocato. “Se avessimo in mente un nome lo avremmo detto subito ai carabinieri e, probabilmente, tutto questo sarebbe già finito. Nessuno poteva volere del male a Sharon. Abbiamo pensato che l’abbiano scambiata per un’altra persona”. Ruocco ha detto anche di aver ipotizzato che si sia trattato di un cliente del bar dove la 33enne lavorava “che può averle dato fastidio”. Anche se “non mi aveva mai detto niente del genere e io non l’ho mai percepito”.

Delitto di Sharon Verzeni, denunciato il sosia di Johnny Depp

Intanto Fabio Delmiglio, il sosia di Johnny Depp, è stato denunciato dai carabinieri all’autorità giudiziaria per favoreggiamento personale nell’inchiesta sull’omicidio. L’uomo aveva detto ai militari di essere in possesso di informazioni su Verzeni, affermando di aver avviato con la donna uno scambio di messaggi di lavoro dopo averla incontrata nel bar dove lavorava.

Le attività di ricerca proseguiranno anche nella giornata di domani. Nella mattina di oggi sono stati perlustrati i tombini
Le attività di ricerca proseguiranno anche nella giornata di domani (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Alla precisa domanda, se si fosse inventato tutto, Delmiglio avrebbe ammesso la falsità delle proprie dichiarazioni. E che si era inventato tutto nella speranza di un possibile ritorno pubblicitario connesso alle interviste che sarebbero derivate dalla sua convocazione e audizione in caserma. I carabinieri lo hanno quindi definito “un finto testimone in cerca di visibilità”.

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