Un padre di famiglia faceva finta di essere amici dei preti ma, in realtà, insieme agli altri componenti agivano come fossero dei criminali
Una truffa alla Chiesa architettata nel minimo dettaglio, forse una delle più importanti e dannose di sempre. Svolta negli anni che vanno tra il 2014 e il 2022 ha portato via dalle casse clericali quasi mezzo milione di euro. Saltata alla luce solo di recente, ha lasciato senza parole tutti i residenti della zona che frequentavano quella chiesa.
La famiglia composta da otto persone è residente della zona di Kessel-Lo, a Lovanio, in Belgio. Questi per quasi dieci anni, a causa delle condizioni economiche in cui vertevano, hanno bussato alle porte degli Agostiniani in tutte le Fiandre, mietendo circa quindici vittime in totale.
Nella maggior parte dei casi facevano pressione sui preti o sulle suore, soprattutto se anziani, fingendo che non potevano pagare l’affitto, che la madre doveva sottoporsi a un intervento chirurgico importante nei Paesi Bassi o che avevano bisogno di soldi per il figlio disabile. Questi erano solo alcuni dei trucchi più utilizzati e neanche tra i più particolari.
In altri casi, infatti, si sarebbero finti ufficiali giudiziari o proprietari terrieri e la coppia avrebbe iniziato a minacciarli se non avessero ricevuto denaro o se avessero ricevuto solo 150 euro. Un caso di estorsione che ora è giunto negli uffici giudiziari e che, nelle scorse ore, ha portato alla prima sentenza.
Nel 2021 è scattata la prima denuncia. Gli avvocati difensori hanno chiesto l’assoluzione per conto dei loro clienti, perché secondo loro si è trattato di regali o, nel peggiore dei casi, di un prestito, come talvolta è stato affermato nella deposizione. Al punto che il padre firmò anche un documento in cui ne garantiva la restituzione.
La Procura, però, ha smentito la teoria della povertà della famiglia sostenendo che nel corso di questi anni abbiano approfittato dei soldi per acquistare, tra le tante cose, anche una Mercedes. Motivo per cui, è stata ufficialmente chiesta una condanna a 18 mesi di carcere per il padre e un anno di carcere ciascuno per la madre e il figlio.
Una richiesta che in parte è diventata sentenza, con una piccola eccezione per il figlio, come reso noto nelle scorse ore dai media locali. Il giudice infatti ha deciso in prima istanza di condannare a 18 mesi di carcere il padre, ritenuto colpevole non solo di frode, ma anche di estorsione e tentata frode.
Per quanto riguarda, invece, la madre: a lei è stata inflitta una pena detentiva di 12 mesi con sospensione della pena e libertà vigilata. Il figlio, infine, è stato condannato a 180 ore di servizi alla comunità.
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