Si mette in malattia, ma fa altro: guai non da poco per un uomo

Si mette in malattia, ma nel frattempo fa decisamente altro, guai non da poco per un uomo: la vicenda finisce dinanzi alla Corte dei Conti 

Una vicenda che, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto immediatamente il giro della città di Trento. Protagonista di questo racconto un “lavoratore” decisamente furbo. Si tratta di un uomo che, di mestiere, faceva l’autista delle ambulanza. Anche se la sua vera passione era decisamente un’altra: ovvero quella di stare al mare e guidare la sua barca a vela. Insomma, il suo obiettivo principale era quello di diventare uno skipper.

Faceva lo skipper
Si mette in malattia, ma fa tutt’altro (Ansa Foto) Cityrumors.it

Un problema non da poco visto che ha iniziato a trascurare la sua principale attività. Da quel momento in poi i guai per lui sono iniziati. Altro che sirene e barelle, oramai il suo scopo era uno solo: quello di vivere il mare. Anche perché non lo faceva solamente per hobby, ma come un vero e proprio lavoro. Anche perché le entrare erano importanti. Come citato in precedenza, però, il suo tranello è stato scoperto dopo poco più di un anno.

Trieste, si mette in malattia e si dedica ad un altro lavoro: guai per un uomo

Per cambiare questo tipo di professione ha ben pensato di assentarsi dal suo impiego. In che modo? Mettendosi in malattia. Almeno questo è quello che ha riferito la Procura della Corte dei conti. Tanto è vero che per un lungo periodo di tempo ha presentato certificati di malattia. Non rimaneva affatto a casa. Anzi, faceva ben altro: come uscire con la sua barca ormeggiata in quel di Trieste e a partecipare anche a moltissime gare.

Faceva lo skipper
Si mette in malattia ma fa un altro lavoro (Pixabay Foto) Cityrumors.it

A scoprire il suo tranello ci ha pensato l’Azienda per i Servizi sanitari di Trento. Proprio per questi ultimi lavorava come autista delle ambulanze. E’ stato segnalato dai rappresentati con la pesante accusa da parte dei giudici contabili dello Stato. Tanto è vero che la Procura lo ha citato anche in giudizio. Adesso, per lui, sono in arrivo guai economici non da poco. La somma che deve restituire è pari a 38.214 euro. Ovvero la stessa retribuzione che percepiva come autista dell’Apss (della durata di un anno).

Poco più di un mese fa (precisamente il 17 gennaio) c’era stata la discussione di questa causa dinanzi alla Corte di conti. Solamente nelle prossime settimane ci sarà il responso ufficiale di questa vicenda.

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