Oggi Europol e forze di polizia di 9 Paesi hanno smantellato la piattaforma di messaggistica conosciuta come “Ghost”.
La “rete fantasma” era utilizzata dalle organizzazioni criminali di mezzo mondo per traffici di droga, riciclaggio di denaro, casi di violenza estrema e altre forme di crimini gravi. L’operazione ha portato all’arresto di 51 sospettati. Si tratta di 38 soggetti in Australia, 11 in Irlanda, uno in Canada e uno in Italia, appartenente al gruppo mafioso italiano Sacra Corona Unita. Quest’ultimo è una figura di spicco del clan mafioso Tornese-Padovano, latitante dal maggio 2023.
I server sono stati trovati in Francia ed Islanda, i proprietari dell’azienda erano in Australia e le attività finanziarie erano localizzate negli Stati Uniti. Scoperto un laboratorio di droga in Australia, insieme ad armi e droga. E oltre un milione di euro in contanti sequestrati finora in tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno messo in campo l’Fbi. L’Italia ha partecipato all’operazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), la squadra mobile di Lecce, la Direzione distrettuale antimafia di Lecce, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco).
“Oggi abbiamo chiarito che, indipendentemente da quanto le reti criminali credano di essere nascoste, non possono eludere il nostro sforzo collettivo. – ha detto la direttrice esecutiva dell’Europol Catherine De Bolle – Le forze dell’ordine di 9 Paesi, insieme a Europol, hanno smantellato uno strumento che era un’ancora di salvezza per la criminalità organizzata seria. Il lavoro svolto fa parte del nostro impegno continuo per contrastare la criminalità organizzata ovunque operi. Voglio estendere la mia gratitudine a tutti i nostri partner globali. Hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere questa operazione un successo”.
Piattaforma Ghost, “comunicare” in modo sicuro
Ghost aveva guadagnato popolarità tra le organizzazioni criminali grazie alle sue funzionalità di sicurezza avanzate. Gli utenti potevano effettuare acquisti senza dichiarare alcuna informazione personale. La soluzione utilizzava tre standard di crittografia e offriva l’opzione di inviare un messaggio seguito da un codice specifico che avrebbe comportato l’autodistruzione di tutti i messaggi sul telefono di destinazione. Ciò consentiva alle reti criminali di comunicare in modo sicuro, eludere il rilevamento, contrastare le misure forensi e coordinare le loro operazioni illegali oltre confine.
La task force dell’Europol ha avuto un ruolo determinante nella mappatura dell’infrastruttura tecnica globale ed è riuscita a colpirla identificando i principali fornitori e utenti della piattaforma, monitorandone l’uso criminale ed eseguendo uno sforzo coordinato per chiuderla. Il tutto sotto la supervisione giudiziaria dei Paesi del Joint Investigation Team (Jit).