Sempre più segnalazioni arrivano da parte di semplici cittadini per l’arrivo sul proprio smartphone di messaggi con la richiesta di denaro da parte di istituti bancari
La tecnologia fa passi da gigante e con essa anche le tecniche di raggiro e tentativi di estorcere soldi da parte di hacker malintenzionati che provano a sfruttare proprio questa tecnologia sempore più spinta. Ecco perchè le truffe online che sfruttano email, SMS e QR code sono sempre più diffuse e insidiose, mettendo a rischio dati personali e soprattutto conti bancari. Lo smartphone è talmente entrato nel nostro uso quotidiano tra social network, lavoro e rapporti di amicizia che rappresenta il veicolo più veloce per provare ad ingannarci.
Da qualche settimana sta circolando un SMS, il servizio di messaggistica istantaneo che viaggi con i dati del proprio gestore del telefono e non con la rete internet, molto sospetto e soprattutto molto pericoloso. Il mittente spesso presente il nome della banca o di un servizio che utilizziamo. L’obiettivo è il solito, rubare dati personali e soldi al mal capitato che cade nel tranello.
Lo sviluppo della tecnologia ha portato all’utilizzo fraudolento delle sue funzioni da parte di malintenzionati. Gli hacker infatti ne studiano una al giorno per provare a rubare dei soldi. Conoscono benissimo le leve che spingono il nostro cervello a compiere condotte impulsive, perchè giocano sull’ansia, sulla foga e sulla distrazione del momento, sul fatto che facciamo molte cose insieme e che oramai al cellulare riceviamo talmente tanti messaggi che il più delle volte neanche vi prestiamo la giusta attenzione. E in questo sono aiutati dalla frenesia che segna le nostre giornate e che ci porta ad agire senza pensare, perché non abbiamo tempo per informarci, per indagare, per diffidare.
E basta un tocco del display avventato in più per far partire un “!addebito indesiderato” al nostro portafoglio digitale. E così sempre più spesso veniamo bersagliati da una nuova truffa del cellulare. Come se nion bastasse infatti le decine di telefonate moleste che riceviamo ogni giorno con i prefissi più impossibili, Marocco, Tunisia, Gibilterra, Francia e Spagna per citare i più frequenti, collegati soltanto a server sparsi nel mondo che ad una nostra risposta sbagliata fanno scattare un addebito sul nostro conto, dobbiamo prestare anche la massima attenzione ai messaggi che riceviamo. SMS, WhatsApp, notifiche Instagram o altri social, tutti uguali a quelli veri, ma inviati da hacker pronti a spillarci illegalmente soldi.
Nelle ultime settimane sono arrivate tantissime segnalazioni in particolare sull’utilizzo del servizio SMS per dei tentativi di truffa, sempre tramite lo smartphone. Questi messaggi, che si spacciano per comunicazioni ufficiali da parte di istituti bancari o servizi online, contengono testi allarmistici volti a generare preoccupazione. “Richiesta di addebito di 4.900 euro confermato”, questo il testo di un messaggio che da giorni sta arrivando a migliaia di cittadini, invitando il destinatario a contattare un numero di telefono per ulteriori informazioni o per bloccare presunti addebiti.
L’uso di tali cifre elevate ha il chiaro intento di spingere la vittima a reagire impulsivamente, rendendola vulnerabile a una truffa. In queste situazione è necessario mantenere la lucidità e esaminare bene il testo del messaggio tenendo bene a mente che qualsiasi istituto bancario non invierebbe mai un messaggio ne tantomeno una richiesta del genere ad un proprio cliente/affiliato. Ma passerebbe, se mai si ritenesse necessario farlo, per canali diversi e soprattutto ufficiali.
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