Per la prima volta un paziente italiano ha ricevuto il vaccino anti-melanoma: è l’inizio di un cambiamento senza precedenti nella lotta contro il tumore.
Il traguardo di un vaccino contro il melanoma è finalmente realtà anche in Italia: un paziente affetto da questo tipo di tumore si è reso volontario per la terza fase della sperimentazione, dopo gli incoraggianti risultanti delle prime due contro le recidive, in combinazione con la terapia immunologica Keytruda di Merck. Come funziona il preparato? Chi potrà accedervi, e quando? Ecco tutte le risposte.
Il primo paziente italiano a essere sottoposto al vaccino anti-cancro a mRna per la cura del melanoma si chiama Alfredo, è medico di base e ha 71 anni. Il siero, prodotto da Moderna, gli è stato somministrato nella mattinata dello scorso 26 gennaio all’Istituto dei tumori Pascale di Napoli. Come accennato, nella seconda fase dei trial clinici si era registrato un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo sul fronte della recidiva della malattia.
In particolare, il trattamento con il vaccino anticancro a mRNA-4157/V940, utilizzato in combinazione con Keytruda, ha ridotto il rischio di recidiva o morte del 44% rispetto al solo trattamento immunologico. E ora molti altri pazienti hanno un ottimo motivo in per sperare in una guarigione.
La svolta nella lotta contro il melanoma
Dopo aver fornito un aiuto cruciale nella battaglia contro il Covid-19, l’mRNA ha dimostrato, per la prima volta in assoluto, di essere un’arma efficacissima anche contro il melanoma. L’obiettivo ora è realizzare ulteriori studi su questa e altre forme di cancro per proporre ai pazienti trattamenti antitumorali personalizzati. Come spiega l’oncologo Paolo Ascierto del Pascale, che ha in cura il 71enne, il vaccino in questione si basa sulla stessa tecnologia adottata contro il Covid, cioè il ricorso a mRNA sintetici progettati per insegnare al sistema immunitario a riconoscere specifiche proteine (“neoantigeni”), espressione di mutazioni genetiche avvenute nelle cellule malate. Oltre a prevenire la malattia, il vaccino mira a supportare il sistema immunitario dei pazienti con melanoma, in modo che il tumore sia riconosciuto e attaccato più velocemente.
Il signor Alfredo era stato operato lo scorso novembre, e il 15 dicembre ha iniziato il trattamento con Pembrolizumab nell’ambito dello studio V904. La proposta di aderire alla fase III del primo vaccino a mRNA di Moderna è arrivata quasi in contemporanea con l’inizio dell’immunoterapia. Il paziente non ha esitato a raccogliere la sfida, e ora può dire di esserne uscito vincitore.