Un uomo è stato arrestato con l’accusa di aver violentato sessualmente una ragazza minorenne: a denunciarla è stato un parente
Gli episodi di stupro sono quei mali che tartassano la società. Una malattia dell’essere umano da estirpare nel modo più rapido e, soprattutto, definitivo possibile. È deplorevole, d’altronde, sentir parlare ancora oggi di eventi come questo, sapere che avvengono in ogni parte del mondo senza alcuna distinzione culturale o etnica. Il rispetto della persona che si ha davanti dovrebbe essere la base di una società civile, funzionante e forte, ben diversa da quella in cui attualmente viviamo. Sapere che accadono questi fatti non è altro che la conferma di come l’uomo ha ancora tanto da imparare su quel che è la convivenza con i propri simili, principio non così complicato come appare.
Perfino in quei Paesi dove la popolazione vive nel segno del rispetto reciproco, perché abituata così dalla propria storia e dalle proprie tradizioni, si vivono casi del genere. Proprio di recente, presso la città di Hakui, nella prefettura di Ishikawa, un uomo è stato arrestato e accusato di aver consumato un rapporto sessuale – non consensuale – con una ragazza minorenne all’interno di un edificio istituzionale. Un episodio che ha destato scalpore nella cittadina e in tutto il Paese, in cui la notizia si è diffusa molto rapidamente.
La denuncia e l’arresto
L’uomo indagato dalla polizia, che negli scorsi giorni lo ha catturato nella propria abitazione dopo aver ricevuto la denuncia, si chiama Hiroyuki Uemoto. Si tratta di un uomo di 41 anni che lavora in un una struttura di assistenza sociale. Sarebbe proprio all’interno di questa che avrebbe preso di mira un’adolescente di soli sedici anni e, intorno alle 23.00 dello scorso 14 marzo, avrebbe abusato di lei. Questa sarebbe riuscita a denunciarlo e a farlo arrestare. Portato in questura, secondo quanto ha riferito dall’isola asiatica la redazione di NHK, l’uomo dopo un breve titubare avrebbe ammesso tutte le sue colpe.
Dalle sue tristi dichiarazioni emergono dettagli da far ribrezzo, tra cui la motivazione di un gesto così malsano. Uemoto avrebbe specificato, infatti, di aver approfittato dell’innocenza della povera ragazza solamente per soddisfare i suoi desideri sessuali che in quel momento avevano preso il sopravvento nella sua mente. La denuncia fatta dalla giovane sarebbe arrivata mediante un parente, che una volta giunto nella clinica per farle compagnia avrebbe sentito questa drammatica storia e non avrebbe esitato a contattare le forze dell’ordine. Nelle prossime settimane il criminale sarà posto sotto processo e, in tribunale, starà al giudice decretare la gravità del fatto e condannarlo a una pena equivalente.