Momenti di terrore in città a causa di una sparatoria. Diversi colpi di pistola sono stati esplosi e sul posto sono arrivati agenti di polizia
A distanza di quasi un anno dalla morte del pugile Besar Nimani a Bielefeld era il giorno del processo nei confronti di uno dei due assassini. Infatti, il secondo responsabile dell’omicidio del professionista è ancora latitante. Huseyin Akkurt, invece, è stato arrestato lo scorso luglio a Bruxelles e oggi era atteso in aula per la prima udienza.
Processo che, però, non è stato caratterizzato dalle dichiarazioni della difesa e dell’accusa, da una sparatoria avvenuta all’esterno del tribunale. Secondo le prime informazioni, ancora tutte da verificare, da un’auto sarebbero stati esplosi alcuni colpi di pistola. Sul posto sono arrivati da subito gli agenti di polizia per effettuare gli accertamenti del caso e capire i responsabili di chi ha sparato.
La ricostruzione della sparatoria è al vaglio degli inquirenti. Secondo le prime informazioni, il processo era in corso quando da un’auto sono stati esplosi alcuni colpi di pistola nei confronti delle persone che si trovavano all’esterno del tribunale. I responsabili che hanno aperto il fuoco sono riusciti a fuggire e far perdere le proprie tracce.
L’imputato era all’interno dell’aula e quindi non ha subìto particolari conseguenze. Sono rimaste ferite, invece, il padre e il fratello dell’accusato anche se le loro condizioni non sarebbero gravi. Discorso diverso per un’altra persona che, colpita al petto, verserebbe in pericolo di vita. Non si hanno al momento informazioni chiare sul quadro clinico delle altre persone coinvolte.
Gli inquirenti hanno aperto un’indagine per capire meglio quanto successo e risalire ai responsabili della sparatoria. L’ipotesi principale è quella di un regolamento di conti, ma non si esclude nessuna ipotesi almeno fino a questo momento.
L’omicidio del pugile ha sicuramente segnato la Germania. Secondo le prime informazioni, la vittima sarebbe stata uccisa con sedici colpi di pistola per un regolamento di conti interno alla criminalità. L’imputato, come spiegato in precedenza, è stato fermato lo scorso luglio a Bruxelles mentre l’altra persona attualmente è ancora latitante.
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