Gli Stati Uniti rivedono le regole per l’ingresso. I contenuti sui social saranno presi in considerazione per il rilascio di visti e green card
Se stai programmando un viaggio negli Stati Uniti, sappi che rispetto al passato dovrai avere qualche accorgimento in più. Le classiche documentazioni, infatti, potrebbero non essere più sufficienti per essere certi dell’accettazione del proprio ingresso nel Paese. A fare la differenza, adesso, potranno essere anche i contenuti pubblicati sui propri profili social.
Le nuove regole sono entrate in vigore questo mercoledì. Le norme stabiliscono che le autorità americane non rilasceranno più visti o green card a determinate categorie di persone. Il riferimento è a coloro che pubblicano messaggi considerati antisemiti sui social media. Una mossa che fa parte della stretta sull’immigrazione voluta dall’amministrazione Trump. Una politica già passata agli onori della cronaca per aver limitato l’ingresso di studenti stranieri, così come per aver preso decisioni radicali in tema di sicurezza e immigrazione.
Secondo quanto dichiarato dalle autorità, in particolare, verranno presi di mira alcuni contenuti che sostengono organizzazioni terroristiche. Il riferimento è ad Hamas, Hezbollah e agli Houthi, presi in considerazione come motivo di rifiuto per l’ingresso negli Stati Uniti.
In sostanza, se sui vostri social appaiono messaggi con riferimenti “positivi” a queste organizzazioni, le vostre richieste di visto potrebbero essere respinte. A questo a prescindere se rientrano nel diritto costituzionale di libertà di parola garantito dal Primo Emendamento.
La portavoce del dipartimento di Sicurezza Interna, Tricia McLaughlin, ha sottolineato che gli Stati Uniti non hanno obbligo di accogliere persone che sostengono il terrorismo e che chi cerca di camuffarsi dietro il diritto alla libertà di espressione per incitare alla violenza o a comportamenti antisemiti dovrà fare i conti con le nuove regole.
“Non siete i benvenuti”, ha dichiarato McLaughlin, facendo eco alla ferma posizione dell’amministrazione. La nuova misura si applica non solo agli studenti. Da quanto diffuso dagli Usa toccherà anche a chi fa richiesta di green card, ovvero di permesso di soggiorno permanente.
La norma è entrata in vigore immediatamente. Le autorità hanno già preso provvedimenti, cancellando circa 300 visti in risposta a comportamenti ritenuti inaccettabili.
Inoltre, le università americane, accusate di non fare abbastanza contro l’antisemitismo nei loro campus, sono state oggetto di tagli nei finanziamenti federali. Una mossa che rientra nel quadro di un’azione più ampia contro ciò che viene visto come la proliferazione di ideologie antisemite, anche in ambito accademico.
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