L’accusa è quella di evasione di 14 milioni di euro, il periodo quello dell’amministrazione di Unicusano. Cosa rischia Stefano Bandecchi
Per Stefano Bandecchi, in riferimento al periodo in cui è stato amministratore dell’Università Telematica Niccolò Cusano, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’accusa di evasione di quasi 14 milioni di euro. Gli anni sono quelli compresi tra il 2018 e il 2022, periodo durante il quale l’attuale sindaco di Terni che oggi corre alle Regionali dell’Umbria con il centrodestra non avrebbe versato al Fisco ciò che invece avrebbe dovuto fare.
Secondo gli inquirenti, i primi fatti contestatigli risalgono all’inizio del 2018, sebbene la condotta di evasione si sarebbe poi ripetuta nel 2019, nel 2020, nel 2021 e nel 2022: il totale ammonta a 13 milioni e 884mila euro. Le accuse sono pesanti ma non pendono solo su di lui: qual è la situazione.
L’indagine su Bandecchi
Stefano Bandecchi, prima che amministratore delegato, è stato fondatore di Unicusano. L’ha poi diretta dal 2011 al 2016 e, dal 2021 al 2023, ne è stato presidente. Nonostante la carica di AD sia decaduta nel 2016, secondo chi indaga a livello pratico ha continuato a gestire il tutto fino al 2021; da quell’anno in poi, invece, l’ha gestita in qualità di presidente del Consiglio di Amministrazione.
Secondo chi indaga, nel 2018 Stefano Bandecchi e gli altri indagati avrebbero mancato di dichiarare somme per quasi dieci milioni di euro all’interno della dichiarazione Ires riferita all’anno di imposta 2016. Questo sarebbe avvenuto poiché Unicusano avrebbe dichiarato di rientrare nei requisiti per beneficiare delle agevolazioni universitarie. L’evasione, poi, si sarebbe riproposta anche negli anni seguenti fino al 2022.
L’accusa, quindi, sostiene che, nonostante Unicusano sia formalmente un ateneo telematico, di fatto in quel periodo storico abbia agito come una holding commerciale, quindi avrebbe permesso agli indagati di beneficiare di agevolazioni fiscali riservate alle istituzioni accademiche e, dall’altro lato, avrebbe esercitato attività commerciali. Per il recupero delle somme, un primo sequestro è stato effettuato nel gennaio 2023, quando la Guardia di Finanza ha portato via ad Unicusano 20 milioni di euro; a giugno di quest’anno, poi, sono stati sequestrati altri 2,5 milioni di euro.
Le parole di Bandecchi
Durante l’apertura della campagna elettorale per le Regionali dell’Umbria, Stefano Bandecchi ha dichiarato che le indagini sul suo conto e la loro diffusione giornalistica sono da leggere come un tentativo di ostacolare la sua ascesa politica, soprattutto ora che nella regione in cui corre il centrodestra è in chiara ascesa. “Si vede che è iniziata la campagna elettorale, e che noi stiamo vincendo” avrebbe detto, sottolineando che il rinvio a giudizio non sia da leggere come una condanna.
Ai suoi sostenitori, quindi, ha chiesto di vedere questa situazione come una manovra finalizzata al danneggiamento della sua immagine ed ha chiesto loro di “cambiare l’Italia” partendo dalla regione dell’Umbria, sostenendo quindi la sua elezione.
Gli altri indagati
Oltre a Stefano Bandecchi, attuale sindaco di Terni, tra gli accusati di evasione fiscale all’interno della dirigenza di Unicusano ci sarebbero anche altre tre persone. La prima è Stefano Ranucci, presidente dell’Università e firmatario del modello unico-enti non commerciali. La seconda è Fabio Stefanelli, Amministratore Delegato di Unicusano dal 2016 al 2022 e la terza è Giovanni Puoti, che invece ha guidato l’ateneo tra il 2015 ed il 2019.