Il drammatico episodio è accaduto in Spagna e ripropone il problema della sicurezza dei telefonini in carica durante la notte
L’improvvisa quanto inaspettata esplosione della batteria di un telefono cellulare in carica ha provocato un incendio nel quale una famiglia è stata letteralmente sterminata. Il fatto è accaduto nella notte tra domenica e lunedì scorso a Guillena, nella provincia di Siviglia in Andalusia, nel sud della Spagna. I fumi tossici sprigionati dall’incendio non hanno lasciato scampo ai quattro componenti della famiglia nonostante i disperati tentativi dei vicini di casa e dei vigili del fuoco accorsi sul posto.
L’alta temperatura è il vero nemico delle batterie agli ioni di litio di cui sono oramai equipaggiati tutti i moderni smartphone. Infatti, lasciare il telefono o il notebook sotto il sole può essere molto pericoloso poiché non rilascia la dissipazione del calore e CPU e GPU potrebbero passare questo calore direttamente alla batteria. Ma anche lasciarli sotto carica oltre il necessario potrebbe causare un anomalo surriscaldamento che può arrecare problemi seri.
Una tragedia assurda, inspiegabile o meglio, purtroppo, spiegabile con l’anomalo utilizzo di un normale smartphone di ultima generazione che ha provocato un’incredibile sequela di situazioni che hanno portato alla morte di un’ intera famiglia. In Spagna, in una cittadina alle porte di Siviglia, una famiglia infatti purtroppo è stata sterminata perché un telefonino cellulare in carica, appoggiato su un divano, è esploso, provocando un incendio istantaneo che non ha lasciato scampo all’intera famiglia: padre, madre e due figli. L’allarme nella cittadina andalusa di Guillena, solo 13mila abitanti, è scattato poco dopo le 8 del mattino dello scorso weekend, quando i vicini di casa sono stati svegliati dalle fiamme altissime che uscivano dalla piccola villetta bifamiliare. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale sanitario, la Guardia civil e la polizia locale che soltanto quando l’incendio è stato domato sono riusciti a entrare nella casa dove non hanno potuto fare altro che constatare la morte di tutti i componenti della sfortunata famiglia.
IL 48enne Antonio Rendón, la moglie 52enne Antonia Hidalgo e i loro figli Adrián e José Antonio, rispettivamente di 16 e 21 anni, sono rimasti intrappolati nella loro stessa casa a causa delle fiamme altissime che si sono sprigionate all’improvviso e del fumo altamente tossico che si è sprigionato dalla moderna batteria al litio con cui sono equipaggiati oramai tutti gli smartphone. In un primo momento le indagini delle forze dell’ordine avevano ipotizzato che la causa era stata determinata da uno scooter elettrico, anch’esso in carica e che aveva avuto qualche malfunzionamento, ma le cose avevano avuto origine in maniera diversa. L’origine dell’incendio infatti era stata ugualmente elettrica, non derivata dallo scooter, ma dall’esplosione e dalla combustione della batteria di uno dei cellulari che erano in carica. L’esplosione della batteria posizionata all’interno e le fiamme che si sono sprigionate hanno immediatamente attaccato il divano di stoffa dove il cellulare era stato lasciato e da lì si sono propagate in tutta la casa. La tossicità del fumo poi non ha lasciato scampo agli sfortunati componenti della famiglia, nonostante i tentativi disperati dei vicini che hanno più volte tentato di entrare nella casa dopo aver sfondato la porta, ma senza nessuna possibilità di accedere proprio a causa del fumo che aveva invaso tutta la villetta.
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