Non saranno più esportati e venduti i chip necessari per l’Intelligenza Artificiale, il motivo è top secret: ecco ora cosa cambierà
L’Intelligenza Artificiale non è diventata solamente un nuovo strumento per raggiungere uno scopo, affidandoci all’utilizzo di un dispositivo e della memoria contenuta all’interno dell’IA, ma ormai è anche un oggetto di mercato. Tutto si può fare con l’Intelligenza Artificiale, ogni scopo può essere raggiunto con le giuste indicazioni.
Un mezzo, quindi, tanto affascinante e curioso, quanto però anche pericoloso non solo per la popolazione, che potrebbe abusare del suo utilizzo, ma anche per i governi. L’IA rappresenta un modo attraverso il quale si possono raggiungere scopi inimmaginabili, motivo per cui l’allerta attorno a questo è massima.
Intorno a questo discorso si inserisce una delle ultime mosse di Joe Biden a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato. Il presidente degli Stati Uniti uscente, infatti, avrebbe deciso di limitare l’uscita dai confini di chip e tecnologie utili per l’Intelligenza Artificiale. In questo modo sperano di impedirne l’arrivo in Cina, evitando di tendere la mano a un’avversaria.
Sono quindi state approvate una serie di nuove normative che metteranno un limite al numero di chip di IA che possono essere esportati nella maggior parte dei Paesi. Questo consentirà un accesso illimitato alla tecnologia di Intelligenza Artificiale statunitense agli alleati più stretti degli Stati Uniti.
Il motivo del blocco delle esportazioni
La Segretaria al Commercio U.S.A, Gina Raimondo, ha spiegato pubblicamente il perché di questa decisione, specificando che: “Gli Stati Uniti sono ora leader nell’intelligenza artificiale, sia nello sviluppo che nella progettazione di chip, ed è fondamentale che continuiamo a essere così”. Per questo hanno ritenuto congruo bloccare le esportazioni verso Cina, Russia, Iran e Corea del Nord.
Si tratta dell’apice raggiunto dopo un lavoro quadriennale portato avanti da Biden, nell’obiettivo di mettere un freno al traffico di chip e tecnologie destinate al governo cinese. Questo blocco, raggiunto solo alla fine del suo mandato, impedirà alla Cina di utilizzare questi strumenti per rinforzare i propri eserciti.
Non solo quindi, gli Stati Uniti saranno tra i pochi Paesi a beneficiare anche e soprattutto militarmente di queste tecnologie, insieme agli alleati, ma si garantiranno il primato certo nel mercato dell’Intelligenza Artificiale. Una visione, quella dell’attuale amministrazione, condivisa anche da quella entrante del presidente Donald Trump che, probabilmente, manterrà il lavoro svolto da Biden.
A cambiare potrebbe essere la sua applicazione, ma per scoprirlo bisognerà attendere i prossimi mesi. La norma, d’altronde, entrerà in vigore solo 120 giorni dopo la pubblicazione, dando così modo all’amministrazione Trump il tempo di intervenire là dove si ritiene necessario farlo.