Arriva un’importante presa di posizione sulla questione che tiene banco da settimane sui disservizi del servizio pubblico nelle grandi città come Roma e Milano
L’Antitrust, lo scorso 1 agosto, aveva avviato un’istruttoria relativa alle auto bianche attive nelle tre città con più bisogno di taxi in Italia: Roma, Milano e Napoli. Al termine dello studio è emerso che servono assolutamente più licenze da mettere a disposizione per implementare il servizio nonostante l’aumento del 20% autorizzato dal Governo nel decreto Asset di qualche settimana fa.
In questo momento ci sarebbero a Roma un numero di licenze attive pari a 7.962, cui corrispondono 2,8 licenze ogni 1.000 residenti, a Milano le 4.853 licenze attive sono pari a 3,5 licenze ogni 1.000 residenti, a Napoli, a fronte di 2.364 licenze attive, sono disponibili 2,6 licenze ogni 1.000 abitanti.
Hanno cominciato i cittadini della Capitale ad alzare il tono della protesta per la scarsa disponibilità e le conseguenti lunghe code di attesa alle varie fermate o davanti alla Stazione Termini, poi si sono uniti anche i residenti di Milano e quelli di Napoli nelle lamentale sulla mancanza dei taxi agli stralli ufficiali. E sull’emergenza taxi è intervenuto a questo punto anche l’Antitrust con uno studio relativo alla reale necessità di queste grandi città di licenze per le macchine bianche. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al termine dello studio, ha inviato ai Comuni di Roma, Milano e Napoli “una segnalazione sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio taxi a danno degli utenti, in termini di qualità ed efficienza del servizio reso”. In particolare dall’analisi è emerso che “dall’analisi delle risposte fornite dai comuni alle richieste di informazioni inviate dall’Autorità è emersa una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi”, spiega l’Autorità in una nota. “Questa situazione ha generato un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa per l’erogazione del servizio”.
Le cifre e i dati del sevizio taxi nelle tre città d’altronde sono inequivocabili: a Roma il numero di licenze attive 2,8 licenze ogni 1.000 residenti, a Milano 3,5 licenze ogni 1.000 residenti, a Napoli, sono disponibili 2,6 licenze ogni 1.000 abitanti “Per superare questa grave situazione e aprire il mercato alla concorrenza”, si legge ancora nella nota, dove l’Autorità sollecita i Comuni ad adeguare il numero delle licenze taxi alla domanda, “di cui una significativa parte rimane, ad oggi, costantemente insoddisfatta, spingendo l’aumento oltre il tetto del 20% fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto asset e adottando in tempi brevi i bandi di pubblico concorso per l’assegnazione delle nuove licenze”. Infine l‘Antitrust auspica anche l’adozione di misure aggiuntive, come la regolamentazione dell’istituto delle doppie guide, l’implementazione del taxi sharing e l’efficientamento dei turni, per renderli più flessibili e quindi maggiormente disponibili.
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