Un bambino di soli 10 anni ha perso la vita nel giorno di Santo Stefano. Un dramma che ha sconvolto l’intera città: aperta un’indagine
Doveva essere un giorno di festa e di svago, ma a Nola, in provincia di Napoli, il Santo Stefano si è trasformato in tragedia. Un bambino di soli 10 anni ha perso la vita e sulla morte del piccolo gli inquirenti hanno aperto un’indagine per accertare meglio l’accaduto. I punti da chiarire sono ancora diversi e per questo motivo nelle prossime ore saranno effettuati tutti gli approfondimenti del caso.
Il dramma riapre anche un dibattito che ormai va avanti da tempo. Fino a questo momento non si è ancora trovata una soluzione, ma non è da escludere che questa tragedia possa magari portare a prendere una decisione fondamentale per la sicurezza delle persone. Intanto, come detto in precedenza, sono in corso tutte le verifiche del caso per capire meglio se c’è stato un problema tecnico oppure no.
Bambino travolto e ucciso da una macchina: la ricostruzione
Il piccolo di soli 10 anni si trovava sull’altro lato della strada quando improvvisamente si è visto piombare l’auto contro di lui. La conducente, stando alle informazioni dell’Adnkronos, si sarebbe fermata per prestare il primo soccorso e trasportarlo all’ospedale di Nola, ma le condizioni erano molto gravi e il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Una tragedia che ha sconvolto la città campana.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe accelerato una volta visto le barriere del passaggio a livello abbassarsi e poco dopo ha travolto il bambino. Come detto in precedenza, l’impatto è stato fatale per il bambino. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine per ricostruire meglio quanto successo.
Gli inquirenti vogliono capire meglio la dinamica. Al momento non sembrano esserci malfunzionamenti da parte del passaggio a livello, ma sono in corso tutti gli approfondimenti del caso.
La questione dei passaggi a livello
L’incidente di Nola riapre la questione dei passaggi a livello anche sulla Circumvesuviana. Stando a quanto riferito da Enav, c’è la disponibilità a toglierli in modo definitivo per “garantire la sicurezza delle persone e del sistema ferroviario italiano“. La discussione con Rfi prosegue ormai da tempo e la speranza è che si possa arrivare alla soluzione giusta in poco tempo. Un qualcosa destinata a cambiare sicuramente il nostro Paese.