Un sisma partito a 20 chilometri di profondità e che fortunatamente non sembra aver provocato dei danni importanti
Ancora una nuova scossa di terremoto è stata registrata oggi nel nostro Paese, con epicentro sempre nella stessa zona, in località Calto, nel rodigino. Secondo le prime informazioni diffuse dalla Protezione civile del Veneto, il sisma ha avuto una intensità di 4,3 punti della scala Richter e si è originato a 20 chilometri di profondità. Si tratta praticamente di una replica di quanto avvenuto mercoledì scorso, visto che anche la magnitudo registrata è praticamente la medesima (in quel caso era stata di 4,2).
Fortunatamente al momento non sono stati ravvisati o segnalati danni rilevanti e la scossa è stata avvertita in 211 Comuni delle province di Rovigo, Padova, Verona e Vicenza ed in particolare nei 30 territori comunali più vicini all’epicentro. I primi report dei Vigili del fuoco di Rovigo non destano preoccupazioni, visto che in sede dei pompieri non sono state ricevute alcune richieste di soccorso, ma solamente qualche telefonata di persone che hanno comunicato di aver sentito la scossa.
Altra scossa di terremoto in Italia
Queste le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, subito dopo la scossa: “Le strutture della nostra Protezione Civile stanno effettuando una ricognizione per verificare le eventuali conseguenze della scossa di terremoto registrata poco fa nel rodigino. Dalle prime informazioni raccolte la magnitudo dovrebbe attestarsi attorno ai 4.2 punti della scala Richter (20 chilometri di profondità), un valore che è inferiore ma prossimo alla soglia del danno. Al momento non abbiamo registrato particolari segnalazioni, ma la verifica della situazione in tutti i territori interessati dal fenomeno sismico è ancora in corso. Ringrazio per questo tutti coloro che stanno lavorando alla verifica e la Protezione civile nazionale con cui sono stato da subito in contatto”.
A seguito del terremoto, il Comune di Bologna ha riferito di non aver rilevato alcuna anomalia sulla torre della Garisenda, a Bologna. Una comunicazione che arriva perché nei giorni scorsi, erano state registrate un aumento delle oscillazioni della struttura storica, simbolo del capoluogo emiliano-romagnolo. I tecnici del Comune hanno esaminato anche in questo caso, subito dopo le scosse, le indicazioni provenienti dai sensori collocati sulla torre e hanno confermato l’assenza di anomalie, con conseguente stabilità della struttura.