La donna si chiama Martina Voce, vive a Oslo e il suo ex ragazzo ha tentato di ucciderla. Il padre di lei: “Se non fosse stato per i suoi colleghi…”
Nessuno si sarebbe mai aspettato un epilogo del genere. Mai si sarebbe immaginato che un ragazzo così per bene e buono potesse fare una cosa del genere. Queste frasi e questi concetti, ormai, sono all’ordine del giorno quando si tratta di una donna che viene aggredita o peggio ancora quando ha a che fare con la rabbia e la delusione dell’ex ragazzo. E anche in questa circostanza il copione è lo stesso, amaro e tragico, e a farne le spese una ragazza italiana che viveva e lavorava a Oslo.
Tutto all’improvviso, senza che nessuno potesse fare nulla al momento. Lui Mohit Kumar, un ragazzo di 24 anni, è entrato dentro al negozio dove lavorava Martina e senza dare alcuna spiegazione, l’ha assalita come una furia. In mano aveva un coltello da cucina e il primo colpo l’ha sferrato al viso, con una violenza e una rabbia cieca. Non si fermava, tanto che la lama del coltello è arrivata fino all’orecchio sinistro, fino al collo, a pochissimi millimetri dalla giugulare.
A quel punto, cercando di capire cosa stesse succedendo, la povera Martina, che nel negozio lavora come manager alle vendite, ha provato a resistere, ma la forza del suo assalitore era troppo per lei e lui ha continuato a infierire, cercando di dare più coltellate possibili, alla fine saranno circa trenta, con la povera ragazza che è piena di tagli e con tanto sangue che scendeva e ha perso nella colluttazione.
Martina ha riportato alla fine un polso rotto e diverse ferite sul viso, alla nuca, alla schiena, e anche sullo sterno. Per fortuna sull’aggressore si sono avvinghiati tre colleghi, una ragazza e due ragazzi, che si sono gettati sul ragazzo tentando di fermarlo, anche accoltellandolo. Alla fine sono rimasti feriti anche loro, la ragazza ha la spalla rotta e l’altro che ha salvato la vita a Martina gli hanno ricucito le braccia con 60 punti.
Fondamentale è stata la vicinanza dell’ospedale al negozio che è davvero vicinissimo, tanto che sono stati portati tutti lì, con l’arrivo delle forze dell’ordine. Martina Voce è stata aiutata, soccorsa e portata immediatamente in ospedale dove è stata operata d’urgenza, con un intervento che è durato ben sette ore, per essere trasferita in terapia intensiva e alla fine sedata per portarla al coma farmacologico. La prognosi è riservata.
Incredulo il padre, Carlo Voce, che era in Italia e ora è Oslo da due giorni e sta accanto alla figlia che lotta tra la vita e la morte. C’è questo pericolo, nonostante l’abbiano salvata: “È ancora a rischio vita ma i medici sono molto fiduciosi“, ha spiegato il padre che non si dà pace per quello che è successo venerdì 20 dicembre nel primo pomeriggio. Una famiglia che è in pena e soffre, anche perché se Martina Voce riuscirà a uscire da questo incubo, avrà una lunga degenza e “subirà altri interventi chirurgici” spiega sempre il padre, che di professione fa l’avvocato e che adesso è fermo lì a Oslo per stare accanto a sua figlia.
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