Un genitore solleva un tema importante che non viene discusso granché anzi si dà quasi per assodato ma la tematica crea interesse
Un tema che viene spesso dibattuto, ma altrettanto spesso dimenticato, ovvero quello legato ai compiti per le vacanze per gli studenti di ogni fascia d’età, dai più grandi ai più piccoli.
E secondo alcuni genitori non è così saggio né altrettanto lungimirante dare così tanti compiti per le vacanze ai ragazzi che per tutto un anno hanno studiato e si sono dati da fare. Secondo alcuni “Le vacanze sono vacanze, niente compiti o quanto meno il giusto”, a dirlo è Peter Jaeger, un architetto tedesco che orami vive da anni in Italia e fa dei paragoni con la scuola del suo paese.
Un argomento a cui tanti genitori sono sensibili, non tanto per la mole dei compiti quanto perché le vacanze sono per tutti, anche per chi va a scuola. E da come parla questo padre, che da anni vive e lavora a Torino, non è che sia molto d’accordo con la mole di compiti che vengono assegnati ogni volta quando ci sono le vacanze. Va bene tenere allenata la mente, ma non bisogna esagerare.
D’altronde è un’abitudine tutta italiana, sostiene lui che è cresciuto e ha studiato in Germania e dove, a suo parere, le scuole tedesche sono altrettanto valide di quelle italiane, ma c’è “un’attenzione particolare nei confronti dei ragazzi che qui in Italia c’è ma a volte è troppo assillante sui compiti“.
“Vacanze sacre anche per i nostri ragazzi”
Peter Jaeger è il padre di due figlie che ora sono cresciute, ma hanno studiato in Italia e adesso una va all’università mentre l’altra è al liceo scientifico. Ebbene questo genitore, in una intervista al quotidiano La Stampa, si è mostrato sorpreso dalla quantità esagerata di compiti che gli insegnanti rifilano agli studenti.
Questo genitore, che si fa capofila di tanti altri, fa un parallelo con le scuole tedesche principalmente e sostiene che “preparano bene, eppure danno molti meno compiti e dedicano più spazio al tempo libero, che è altrettanto importante“. Un argomento che fa riflettere e che solleva tanti dubbi.
Quello che non torna a questo genitore è anche la modalità con cui vengono dati questi compiti, come se “la scuola affidasse ai genitori un ruolo di controllo e di aiuto che invece secondo me è dovuto interamente agli insegnanti”.
In Germani le vacanze dei ragazzi e i momenti di pausa sono sacri invece qui da noi, dice con discreta durezza l’architetto e genitore di due figlie, si ricevono compiti come se non ci fosse altro da fare, ma i ragazzi devono “imparare e dovrebbero studiare soprattutto in classe, studiare a casa ma come se dovesse essere un ripasso”.