A partire dalla giornata di ieri, chiunque voglia entrare in automobile al centro della metropoli statunitense dovrà pagare una tassa
Una tassa per accedere al centro cittadino sta dividendo l’opinione pubblica. Il provvedimento, operativo da ieri, impone un pedaggio agli automobilisti che vogliono raggiungere le aree più trafficate della metropoli. Si parla di Stati Uniti e, ovviamente, si parla del presidente Donald Trump, che nel bene o nel male è sempre al centro del dibattito.
In questo caso, è lui stesso a essere contrario. Sì, perché la città interessata è New York. La Grande Mela è la prima negli Stati Uniti ad adottare una misura simile, già in vigore da tempo in altre grandi capitali come Londra, Stoccolma e Singapore.
Durante le ore di punta, chi vuole attraversare l’area a sud di Central Park, dalla 60esima strada in giù, dovrà pagare 9 dollari, circa 8,72 euro. Per quanto riguarda i camion e i bus turistici, la situazione si fa ancora più complicata. La cifra, infatti, sale rispettivamente a 14,40 e 21,60 dollari. Sono previste agevolazioni e tariffe più basse per chi transita fuori dagli orari di maggior traffico. Sconti importanti sono infine riservati agli automobilisti abituali che entrano nella zona più di dieci volte al mese.
Secondo le autorità, la misura punta a ridurre il traffico congestionato e migliorare la qualità dell’aria. Sono questi i due obiettivi che potrebbero trasformare la mobilità di New York. Il pedaggio dovrebbe generare circa 15 miliardi di dollari. Una cifra enorme, che verrebbe dirottata al miglioramento della rete di trasporti pubblici, con particolare attenzione alla metropolitana.
Una tassa per entrare a New York
Uno studio condotto dalla Metropolitan Transportation Authority (MTA) prevede un significativo miglioramento della qualità dell’aria a Manhattan, Brooklyn e Queens. Come sempre, però, non mancano le preoccupazioni. I residenti del Bronx e di Staten Island in particolare temono che molti automobilisti si riverseranno nelle loro strade per evitare i pedaggi. Se così fosse, i problemi di traffico e inquinamento non saranno eliminati, ma cambieranno semplicemente zona.
Esperienze simili in altre città, come Stoccolma, hanno dimostrato che un pedaggio urbano può portare benefici a lungo termine. Jonas Eliasson, direttore dell’Amministrazione svedese dei trasporti, ha sottolineato come l’inquinamento sia calato sensibilmente nella capitale svedese grazie a misure analoghe, combinate con normative più stringenti su camion e automobili.
Non tutti accolgono con favore la novità. Residenti delle zone limitrofe lamentano una nuova barriera per raggiungere Manhattan. Il New Jersey ha tentato invano di bloccare il provvedimento in tribunale. Anche i tassisti sono sul piede di guerra: “Non possiamo permetterci un’altra tassa che pesa sui nostri taxi”, ha dichiarato un conducente alla CBS News.
Ma, come anticipato, la critica più forte arriva dall’ex presidente Donald Trump. Per lui, nato a New York, la tassa è “assurda”. Per questo aveva già promesso di eliminarla una volta tornato in carica. Il deputato repubblicano Mike Lawler, che rappresenta un distretto vicino alla città, si è schierato al suo fianco, invitandolo a opporsi con forza al provvedimento. Nel frattempo New York si avvia verso un cambiamento storico nella sua mobilità urbana. Tra la speranza di un’aria più pulita e le resistenze di chi vede nella tassa un ostacolo alla vita di tutti i giorni.