Trump e i dazi all’Europa, scatta la nuova ondata di tariffe. Ecco i prodotti colpiti

Il presidente americano Donald Trump annuncia la stretta: “Basta con i privilegi, è il giorno della nostra liberazione”

Il 2 aprile segnerà una svolta nei rapporti commerciali tra Stati Uniti ed Europa. Per Donald Trump, sarà “il giorno della liberazione dell’America”, il momento in cui gli USA si riprenderanno “soldi e rispetto” dopo decenni di squilibri commerciali. Il presidente americano ha ufficializzato la nuova ondata di dazi sulle importazioni europee, proseguendo la sua strategia protezionista. Niente eccezioni, ha lasciato intendere, se non qualche sporadica concessione dettata dalla “flessibilità”.

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Trump e i dazi all’Europa, scatta la nuova ondata di tariffe. Ecco i prodotti colpiti (Ansa Foto) – Cityrumors.it

Le tariffe scatteranno tra due settimane, ma resta l’incognita sui settori più colpiti e sulle percentuali esatte. Trump ha fatto capire che non ci sarà spazio per molte esenzioni: “Vengono a supplicarmi per evitarli, ma se fai un’eccezione per uno, devi farla per tutti“, ha dichiarato, lasciando poco margine ai negoziati. Il principio è chiaro: gli Stati Uniti risponderanno colpo su colpo a qualsiasi imposizione ricevuta. “Faremo esattamente quello che fanno a noi“, ha ribadito.

Fin dal suo ritorno alla Casa Bianca, Trump ha spinto sui dazi come strumento per correggere quelli che definisce “squilibri ingiusti” nel commercio globale e per mettere pressione su partner strategici come Messico, Canada e Cina. Secondo lui, i primi risultati si vedono già: “Le case automobilistiche hanno già pagato almeno 4 miliardi di dollari, e molte stanno riportando la produzione negli Stati Uniti“, ha affermato. Peccato che nel frattempo Elon Musk abbia lanciato l’allarme: le nuove tariffe potrebbero far lievitare i costi di produzione per l’industria americana, Tesla in testa.

Trump, i dazi e gli effetti sull’Europa

L’Europa trema. Secondo la BCE, un dazio del 25% sull’export europeo ridurrebbe la crescita dell’Eurozona di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Se Bruxelles risponderà con misure speculari, il contraccolpo potrebbe sfiorare il mezzo punto percentuale. Christine Lagarde ha messo in guardia sulle conseguenze per l’economia europea, mentre l’UE prende tempo, rimandando la reazione ufficiale per tentare un’ultima mediazione con Washington.

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Trump, i dazi e gli effetti sull’Europa (Ansa Foto) – Cityrumors.it

Nel frattempo, il governo italiano lavora a una strategia per attutire l’impatto della stretta americana sull’export nazionale, che vale il 10% del totale. La premier Meloni punta al dialogo con gli USA, ma l’attenzione è già rivolta ai mercati extra-europei. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha presentato un Piano d’azione per rafforzare le esportazioni italiane nei mercati emergenti, dall’Arabia Saudita al Sud-Est asiatico, con l’ambizioso obiettivo di toccare quota 700 miliardi di export entro la fine della legislatura.

Un cambio di rotta obbligato: se la guerra dei dazi esploderà davvero, l’Europa dovrà trovare nuove strade per proteggere le sue economie.

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