Uccide il padre violento, spuntano nuovi dettagli dal diario della figlia killer: ovvero colei che gli ha tolto la vita per salvare quella della madre
Emergono nuovi particolari in merito all’uccisione di Akhyad Sulaev, un uomo di 50 anni ed operaio edilizio, ucciso pochi giorni fa a coltellate dalla figlia Makka, quasi 19enne. Un episodio che ha sconvolto inevitabilmente Nizza Monferrato, nell’Astigiano. Un fermo, quello della ragazza, che è stato convalidato due giorni fa da parte della Procura di Alessandria dopo che era stata sottoposta ad interrogatorio per quattro ore.
Nel frattempo, come riportato in precedenza, spuntano nuovi dettagli raccontati dal quotidiano “La Stampa” che ha pubblicato stralci del diario della ragazza. La stessa che, poche ore dopo l’omicidio, avrebbe raccontato di aver ucciso il padre violento per difendere la madre dai suoi maltrattamenti. La famiglia (di origine cecena) era arrivata in Italia da qualche anno. Nel diario la 19enne scriveva: “Spero che tutti gli uomini simili possano bruciare all’inferno“.
Omicidio Astigiano, il diario della figlia killer: “Se state leggendo o è morto lui o io”
“Non avrei mai immaginato di portare via la vita a una persona, ma preferisco portarla via a quel cogl***e prima che lui porti via l’unica ragione della mia vita, cioè mia madre. Chi troverà questo scritto capirà, o sarò morta io o sarà morto lui. Ho paura che i miei fratelli copino il comportamento di mio padre“.
Quattro pagine del diario scritte prima dell’omicidio dell’uomo. L’ennesima lite che, però, questa volta è finita in tragedia. Un diario che adesso è nelle mani dei carabinieri dopo che gli stessi avevano perquisito l’abitazione. La ragazza, successivamente, ha scritto: “Non avevo mai osato affrontare mio padre né oppormi a lui, ma i maltrattamenti durano da tempo, fanno parte della sua cultura, del modo di intendere i rapporti con le donne. A volte prende mia madre, la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna. Quando una donna vi risponde male dovete prenderla così, come fa papà, diceva“.
Poco prima di trovare lavoro come operaio nel settore edilizio il padre era un lavapiatti in un ristorante. Poi la decisione di licenziarsi che non è piaciuta alla figlia che lo aveva rimproverato. Parole che il padre non accettò e la minacciò dicendole: “Quando vengo a casa ti uccido, come ti permetti“. Poi quella terribile sera: la lite con la moglie e la figlia prese a pugni, poi Makka prende un coltello dal cassetto della cucina e lo colpisce alla schiena e all’addome.