Uccideva e incuteva terrore, ora rischia l’Rsa: la parabola di Vallanzasca

Era il bandito più feroce degli anni ’70, con la sua banda ha fatto tante rapine e omicidi, adesso è un vecchio in decadimento

Negli anni settanta quasi si evitava di fare il suo nome per paura di trovarselo dietro, era una specie di uomo nero che uccideva senza pietà e con la sua banda rapinava banche ma anche negozi di gioielli e tanto altro.

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Il bandito che negli anni ’70 metteva paura a tutti rischia Rsa (Ansa Foto) Cityrumors.it

Il nome di Renato Vallanzasca, “per tutti il “Il bel René”, metteva paura e terrore a chiunque, perfino alla polizia. Era il boss che ha creato dal nulla una banda di criminali che rapinava e uccideva chiunque si mettesse sulla sua strada. Uccideva senza pietà e senza pietà portava avanti i suoi piani criminali. Per diverso tempo era stato anche denominato una specie di Robin Hood, ma mai nomi fu così sbagliato.

Si diceva rubasse ai ricchi per dare ai poveri e, magari, tutto è cominciato così, ma poi, piano piano, l’ingordigia e la voglia di accumulare soldi ha prevalso su qualsiasi tipo di ideale che poi se di ideali si può parlare. Vallanzasca ha trascorso quasi cinquant’anni della sua vita in carcere, ma adesso che ha 74 anni non è più nelle condizioni fisiche tali per stare dietro le sbarre.

A dirlo sono i suoi avvocati e anche i medici penitenziari di Bollate, dove è rinchiuso per scontare quattro ergastoli per rapine, omicidi e sequestro di persona. Vallanzasca è malato da tanto e le sue condizioni sono peggiorate di gran lunga, tanto che i suoi legali avevano presentato un’istanza di scarcerazione per portarlo in un istituto idoneo al tribunale di Sorveglianza di Milano a giorni sull’istanza presentata dagli avvocati.

La relazione dei medici: è fuori controllo

I giudici della Sorveglianza hanno dato alcuni permessi premio a Vallanzasca, ma per via delle sue condizioni a breve potrebbe arrivare il trasferimento in una Rsa. E il trasferimento avverrà anche perché è stata depositata insieme all’istanza una relazione dell’ambulatorio di psichiatria del servizio di medicinadell’Asst San Paolo che ha proposto “il differimento della pena in residenza sanitaria assistenziale“.

C’ anche un’alternativa, ovvero la possibilità che Vallanzasca possa andare in un istituto “penitenziario dotato di Sai-Sezione di assistenza sanitaria intensiva”, anche perché la relazione dice che l’ex bandito è disorientato e non connette più con se stesso.

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L’ex bandito Renato Vallanzasca è ritenuto dai medici fuori controllo (Ansa Foto) Cityrumos.it

Ma non tutti sono d’accordo per fare uscire Vallanzasca. La Cassazione si è rifiutata e già una volta ha detto no alla scarcerazione: il Tribunale di Sorveglianza di Milano deciderà in questi giorni sull’istanza presentata dai legali.

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