L’anziana era stata bloccata da un agente mentre camminava con il deambulatore e con un coltello da cucina nella casa di cura dove viveva
Una triste vicenda accaduta un anno fa nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, quella che aveva visto protagonista una donna di 95 anni che, vittima di demenza senile, si aggirava minacciosa per i corridoi della casa di cura dove viveva da molto tempo, con un coltello in mano. La Polizia, chiamata dagli assistenti sanitari della struttura, erano intervenuti cercando di bloccarla utilizzando il taser che però alla fine era risultato fatale.
Il taser è un’arma che da alcuni anni è in dotazione alle forze forze dell’ordine di molti nazioni o per la difesa personale. Si tratta di un “immobilizzatore elettrico” che, una volta colpito l’obiettivo, rilascia una forte scossa elettrica causando una paralisi temporanea che permette così di fermarlo e se necessario arrestarlo.
Un dispositivo in uso da molti anni nelle forze dell’ordine di molti paesi, Stati Uniti in testa. In Italia è stato preceduto da molte polemiche fin da quando fu introdotto nel 2022 nella dotazione ufficiale della Polizia, per il rischio a cui veniva sottoposto il sospettato che veniva immobilizzato con la famosa scossa elettrica. Il Taser infatti è in pratica una pistola elettrica e il suo funzionamento è dovuto a due elettrodi che, sparati a 55 metri al secondo, si inseriscono nel sottocute ed erogano una scarica elettrica in grado di irrigidire il corpo del soggetto, facendolo dunque cadere a terra immobilizzato.
Aritmie cardiache, infezioni e alterazioni della respirazione sono alcune delle problematiche legate all’utilizzo del dissuasore elettrico, ecco perchè la sentenza che arriva dall’Australia, potrebbe creare un precedente molto importante sul suo utilizzo. Infatti una giuria australiana ha, nei giorni scorsi, dichiarato un agente di polizia colpevole di omicidio colposo per la morte di una donna di 95 anni, avvenuta nel maggio 2023, giorni dopo che l’uomo l’aveva colpita proprio con un taser all’interno della casa di cura in cui era entrata con un coltello.
Clare Nowland, di 95 anni, il 17 maggio, era stata bloccata con un taser da un ufficiale di polizia di 33 anni, mentre camminava con il proprio deambulatore e un coltello da cucina in mano negli spazi comuni della casa di cura doive oramai viveva da tempo. Erano stati gli stessi assistenti della struttura che avevano chiamato le forze dell’ordine per paura di qualche gesto inconsulto dell’anziana donna che potesse mettere in pericolo anche qualche altro ospite della casa di cura.
La scossa elettrica prodotta dal taser aveva fatto cadere la donna facendole sbattere violentemente la testa sul pavimento, provocandole un’emorragia cerebrale rivelatasi fatale. La donna morì in ospedale dopo qualche ora. La giuria locale ha giudicato il poliziotto Kristian James Samuel White, dopo 20 ore di confronto, colpevole di omicidio colposo. L ’uomo, che è comunque in libertà provvisoria, potrebbe essere condannato a 25 anni di carcere. Nella requisitoria il Pubblico ministero aveva sostenuto che l’uso del taser da parte di White era stato “assolutamente non necessario e ovviamente eccessivo“.
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