Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato un attacco contro alcuni veicoli della Croce Rossa nel Donetsk.
Il raid è stato attribuito da Zelensky alla Russia. Il territorio da settimane bersagliato da Mosca corrisponde alla regione ucraina autoproclamatasi indipendente insieme al Luhansk nell’area del Donbass. “Un altro crimine di guerra russo. – ha detto Zelensky – Al momento, sappiamo di due persone ferite che stanno ricevendo l’assistenza necessaria. Purtroppo, tre persone sono state uccise in questo attacco russo”. Colpiti i veicoli della missione umanitaria del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).
Il Comitato ha confermato che tre suoi operatori, di nazionalità ucraina, sono stati uccisi e due feriti nel villaggio di Viroliubivka. Qui si stava preparando un centro di distribuzione di legna e carbone per il riscaldamento in vista dell’inverno. “Condanno con la massima fermezza gli attacchi contro il personale della Croce Rossa. È inammissibile che i bombardamenti colpiscano un sito di distribuzione di aiuti“, ha dichiarato la presidente Mirjana Spoljaric. Quest’ultima non ha tuttavia indicato da chi provenissero i colpi.
Spoljaric è attesa nei prossimi giorni a Mosca. Qui incontrerà il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e altri alti responsabili del governo per discutere del rispetto del diritto internazionale umanitario, dei prigionieri di guerra e dei dispersi, e della protezione degli operatori umanitari. Intanto, sempre nella stessa area, a causa dei raid e di un conseguente blackout, sono rimasti intrappolati in 151 sottoterra nella miniera di Dobropillia. La città si trova a circa 20 chilometri a nord di Pokrovsk, obiettivo chiave delle forze russe negli ultimi mesi.
Gli attacchi russi hanno interrotto l’alimentazione elettrica a Dobropillia e agli insediamenti vicini, comprese le miniere di carbone. Sempre nelle scorse ore è cominciata nel Kursk, regione russa oggetto di un’incursione da parte dell’Ucraina, una controffensiva lanciata da Mosca. Sono stati respinti, anche con l’appoggio di bombardamenti aerei e di artiglieria, quattro tentativi delle forze ucraine di sfondare il confine in una nuova area, in direzione degli insediamenti di Novy Put e Medvezhye.
Ucraina, attacco anche a Sumy
Nella regione ucraina di Sumy, confinante con il Kursk, i droni russi hanno inflitto danni significativi all’infrastruttura energetica della città di Konotop. Almeno 14 persone sono state ferite ed è stata interrotta l’elettricità all’insediamento. L’attacco a Konotop faceva parte di un attacco russo più ampio che ha utilizzato 64 droni. Ne sono stati abbattuti 44 in nove regioni diverse. L’attacco ha anche danneggiato sette condomini, istituti medici ed educativi, un negozio, una banca e una sezione della tramvia cittadina.
Ieri a Kiev erano presenti il segretario di Stato Usa Antony Blinken ed il ministro degli Esteri britannico David Lammy. Entrambi hanno annunciato aiuti per l’Ucraina, anche allo scopo di sostenere la rete energetica che la Russia ha ripetutamente colpito in vista di un inverno difficile. Blinken ha parlato di 700 milioni di dollari di aiuti mentre il Regno Unito sosterrà Kiev con 600 milioni di sterline (circa 709 milioni di euro). Dei 700 milioni, 242 milioni di euro saranno in aiuti umanitari e 439 milioni di euro in garanzie sui prestiti forniti dalla Banca Mondiale per sostenere servizi pubblici vitali.