Nuova notte di fuoco ed esplosioni a Kiev ed in diverse zone dell’Ucraina: le difese aeree hanno abbattuto almeno 20 missili.
Le autorità militari ucraine hanno comunque parlato di 2 feriti nell’attacco mentre 4 auto hanno preso fuoco dopo la caduta di detriti. La Russia ha effettuato il raid combinando missili balistici e missili da crociera. Questi ultimi sono sono stati lanciati da bombardieri strategici che volavano nella regione russa di Saratov. Dopo aver effettuato manovre complesse sono arrivati in direzione di Kiev da sud. In totale la capitale ucraina si è trovata a dover far fronte a una dozzina di missili da crociera, una dozzina di missili balistici e un drone. Incendi sono scoppiati in quattro distretti.
“Detriti sono caduti in Holosiivskyi, Sviatoshynskyi, Dniprovskyi e Shevchenkivskyi“, ha spiegato il capo dei servizi d’emergenza Serhiy Popko. Presa di mira anche Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, città al confine con la regione russa del Kursk. Qui sono stati colpiti da un missile russo un centro di sostegno sociale e psicologico per bambini e un orfanotrofio. Feriti in 13 tra cui 4 minorenni. Sumy ospita oltre 250mila persone, e si trova a circa 350 chilometri a est di Kiev. 400 finestre sono state frantumate nell’attacco e cinque grattacieli nelle vicinanze sono stati danneggiati.
La situazione qui è diventata molto tesa proprio a causa dell’incursione delle forze ucraine nel Kursk, cominciata il 6 agosto scorso ed ancora in corso. L’obiettivo di Mosca negli ultimi giorni è colpire le infrastrutture energetiche ucraine. Ciò ha causato numerosi blackout di emergenza. Attacchi a cui l’Ucraina ha provato a rispondere con 158 droni che ha preso di mira 15 regioni russe e una decina di velivoli senza pilota. Colpito un impianto elettrico e una raffineria di petrolio nella regione di Mosca.
L’Unicef: “43 bambini sono stati uccisi o feriti in attacchi”
“È del tutto giustificato che gli ucraini rispondano al terrore russo con ogni mezzo necessario per fermarlo“, ha rivendicato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo l’Unicef, inoltre, solo nell’ultima settimana almeno 43 bambini sono stati uccisi o feriti in attacchi in tutta l’Ucraina. Sul fronte geopolitico l’attenzione è calamitata dalla visita attesa per domani del presidente russo Vladimir Putin a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Putin è atteso alle celebrazioni dell’85esimo anniversario della vittoria delle forze sovietiche e mongole sui giapponesi nelle battaglie di Khalkhin Gol.
La Mongolia nel 2000 ha riconosciuto la Corte Penale Internazionale (Cpi) e proprio il Tribunale dell’Aja a marzo 2023 ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Putin per la deportazione illegale di bambini ucraini. Sulla carte, quindi, Ulan Bator potrebbe eseguire il mandato. Il Ministero degli Esteri ucraino ha auspicato che “il governo della Mongolia sia consapevole del fatto che Vladimir Putin è un criminale di guerra”. Il Cremlino ha detto però di non essere preoccupato della situazione e che “tutti gli aspetti della visita sono stati preparati con cura“.