Ecco come cambierebbe il coinvolgimento degli Stati Uniti in caso di vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali. Il Tycoon ha un piano
Il conflitto che da più di due anni anni ormai vede protagoniste Russia e Ucraina, partito a febbraio del 2022 e ancora in pieno svolgimento, continua a tenere banco. Il presidente ucraino Zelensky chiede con forza nuovi aiuti per l’esercito di Kiev, costretto nelle ultime settimane a fare fronte ad alcune ingenti perdite ed aspetta con ansia che dagli Stati Uniti (scesi sin dai primi giorni in campo, al fianco dell’Ucraini) arrivi l’ok per un ulteriore invio di pacchetti. Ma gli Usa sembrano prendere tempo, anche in vista delle prossime elezioni presidenziali, in programma a novembre.
Molto potrebbe dipendere anche dal futuro vincitore delle presidenziali: in caso di successo di Biden, il sostegno all’Ucraina potrebbe restare intatto, ma se dovesse tornare alla guida del Paese Donald Trump, le cose potrebbero cambiare. In modo netto. Anche alla luce di un piano studiato dall’ex presidente Usa e che potrebbe segnare una svolta nel conflitto. Una possibile che svolta che avrebbe già trovato l’ok di Vladimir Putin e che, secondo quanto riferito dal Washington Post, verrebbe fatto valutare con particolare attenzione a Kiev.
Trump è infatti convinto di essere in grado di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Lo avrebbe confidato ad alcuni dei suoi più fidati collaboratori. Il Tycoon sarebbe pronto a fare pressione sull’Ucraina affinché rinunci a parte del territorio: questa la soluzione immaginata dal quotidiano statunitense. Alcuni esperti di politica estera hanno affermato che l’idea di Trump premierebbe il presidente russo Vladimir Putin e condonerebbe la violazione dei confini riconosciuti a livello internazionale con la forza.
L’idea di Trump su Crimea e Donbass
La proposta di Trump consiste nello spingere l’Ucraina a cedere la Crimea e la regione di confine del Donbas alla Russia: questo secondo alcune fonti (che sono rimaste anonime), interpellate dal Washington Post. Questo approccio, totalmente in controtendenza con le politiche statunitensi portate aventi da Biden, sarebbe una clamorosa inversione di tendenza. Biden infatti si è speso per criticare l’occupazione russa e si è mosso (almeno fino a poco tempo fa) per chiedere forniture e aiuti militari all’Ucraina.
Trump si è spesso vantato di poter negoziare un accordo di pace tra Russia e Ucraina: “Farei finire la guerra in 24 ore” aveva dichiarato, sfidando Biden. Ma ha ripetutamente rifiutato di specificare pubblicamente come risolverà rapidamente una guerra che infuria da più di due anni e ha ucciso decine di migliaia di soldati e civili. Intellettuali vicini a Trump hanno specificato che, il suo primo interesse è quello di limitare le minacce della Cina a livello economico, cercando dei modi per invertire la crescente dipendenza della Russia dalla Cina per l’assistenza militare, industriale ed economica. Hanno anche abbracciato la limitazione dell’espansione della NATO.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, Trump avrebbe parlato in privato ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori, specificando che sia la Russia che l’Ucraina “vogliano salvare la faccia, vogliono una via d’uscita” e che le persone in alcune parti dell’Ucraina sarebbero d’accordo con l’essere parte della Russia. Accettare il controllo russo su parti dell’Ucraina amplierebbe la portata della dittatura di Putin: un particolare che ha portato alcuni dei sostenitori di Trump a farlo riflettere sulle conseguenze che una presa di posizione di questo tipo, comporterebbe per Kiev. “Ho passato il 100% del mio tempo a parlare con Trump dell’Ucraina”, ha detto il senatore Lindsey Graham, un tempo critico di Trump, poi diventato suo alleato. “Deve pagare un prezzo. Non può vincere alla fine di tutto questo”, ha aggiunto Graham, parlando di Putin.
Il rifiuto di Zelensky e le prospettive
L’idea di Trump troverebbe la ferma opposizione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha recentemente dichiarato che non accetterebbe la cessione di alcun territorio. “Scambiare del territorio per il cessate il fuoco metterebbe l’Ucraina in una posizione peggiore, senza garanzie che la Russia non si riarmerà e riprenderà le ostilità, come ha fatto in passato”, ha affermato Emma Ashford, senior fellow presso lo Stimson Center. “Questo è un accordo terribile”, ha detto della proposta di Trump.
Il quartier generale di Trump ha rifiutato di rispondere alle indiscrezioni lanciate dal Washington Post. “Qualsiasi speculazione sul piano del presidente Trump proviene da fonti anonime e disinformate che non hanno idea di cosa stia succedendo o cosa accadrà”, ha detto la portavoce della campagna Karoline Leavitt in una dichiarazione. “Il presidente Trump è l’unico a parlare di fermare le uccisioni”. Biden invece, in un discorso sullo stato dell’Unione, ha dichiarato che Putin è “in marcia, invadendo l’Ucraina e seminando il caos in tutta Europa e oltre” e che l’Ucraina sta cercando di difendersi. Il presidente ha delineato un piano a lungo termine di sostegno all’Ucraina che costruirebbe le sue capacità militari quest’anno in modo che sia in una posizione migliore per passare all’offensiva l’anno prossimo. Ma gli aiuti degli Stati Uniti sono già in pericolo. Il presidente della Camera Mike Johnson è stato ampiamente contestato da una parte dei repubblicani, in merito ai finanziamenti in Ucraina. Molti chiedono di fermarli.
La posizione di Trump su Putin e l’Ucraina
Trump, secondo la ricostruzione del Washington Post, avrebbe fatto pressione sui repubblicani del Congresso affinché resistessero a un ulteriore sostegno degli Stati Uniti allo sforzo bellico dell’Ucraina. Un ritorno alla Casa Bianca amplierebbe significativamente la sua influenza sul dibattito. Vedendo le dinamiche politiche negli Stati Uniti, gli alleati europei hanno fatto ripartire l’industria militare al punto da sperare di soppiantare una parte significativa dell’attuale assistenza statunitense a Kiev. Ma gli analisti hanno affermato che, realisticamente, la capacità dell’Ucraina di continuare a combattere sarebbe indebolita se Trump riuscisse a bloccare ulteriori aiuti statunitensi.
Nei suoi otto anni come portabandiera del Partito Repubblicano, Trump ha guidato un netto cambiamento nell’orientamento prevalente del partito per diventare più scettico sull’intervento straniero come gli aiuti militari all’Ucraina. Trump si è costantemente complimentato con Putin, ha espresso ammirazione per il suo governo dittatoriale e ha fatto di tutto per evitare di criticarlo, più recentemente per la morte in carcere dell’oppositore politico Alexei Navalny. Non ha chiesto il rilascio di Evan Gershkovich, il reporter del Wall Street Journal detenuto in Russia per un anno senza accuse né processo.