Un bambino è morto su una nave da crociera dove era con la mamma, che era parte dell’equipaggio. La donna e due colleghe sono state fermate.
Le notizie di cronaca che hanno per protagonista un bambino non possono che destare particolare interesse, in modo particolare quando si tratta di storie che sono finite male e con diversi particolari ancora da chiarire. Questo è quanto accaduto recentemente a bordo di una nave da crociera che si trovava al largo dell’Argentario, dove un neonato è stato trovato senza vita.
A rendersi conto della presenza del piccolo a bordo sarebbero stati alcuni componenti dell’equipaggio, che nella giornata di domenica 19 maggio avrebbero iniziato a sentire dei vagiti, provenienti da una cabina. Nel momento in cui il bimbo è stato ritrovato, però, era ormai senza vita. Sono ancora diversi gli aspetti che devono essere chiariti dalle forze dell’ordine, che stanno indagando sull’accaduto.
Sulla base delle prime notizie che trapelano dalla Procura di Grosseto, a essere ritenuta responsabile sarebbe la mamma, una 28enne di origine filippina, che lavorava a bordo della nave. Da quanto emerso, la giovane avrebbe tenuto nascosta la gravidanza per timore che questa potesse protarla a perdere il lavoro.
Nel momento in cui l’imbarcazione, Silver Whisper, battente bandiera delle Bamahas, è arrivata all’Argentario, alcuni colleghi della neomamma hanno dato l’allarme. Alcuni erano insospettiti dal pianto che sentivano provenire dalla cabina in cui lei alloggiava. Nel momento in cui hanno fatto irruzione all’interno, però, il bambino era già morto.
Si è così provveduto subito a chiedere alla 28enne se il bambino fosse suo, ma lei non sembrava essere in grado di rispondere in maniera lucida, in evidente stato confusionale. Poco dopo l’asiatica è stata così portata all’ospedale di Grosseto per accertamenti, per poi essere messa in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario.
In attesa di capire cosa emergerà dall’autopsia, è stata già eseguita una prima ispezione sul corpicino, da cui non sarebbero stati rilevati segni di strangolamento. Al momento l’ipotesi più probabile è che la morte sia sopraggiunta perché poco dopo la nascita il bimbo non avrebbe avuto le cure necessarie. Non si esclude che il decesso sia avvenuto per stenti.
Non si riesce ancora a capire come sia stato possibile che nessuno si sia accorto che la filippina fosse incinta, ma anche come possa avere partorito. Sembra inoltre difficile da credere che nessuno si sia reso conto di quanto stesse avvenendo a bordo. Non è stata ancora fissata l’udienza di convalida del fermo. Insieme alla neomamma, trasferita nel carcere di Sollicciano vicino Firenze, sono state fermate anche due colleghe. La polizia pensa che le due possano averla aiutata.
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