Tre poveri ragazzi hanno perso la vita, un fatto gravissimo che si poteva evitare, uno choc che ha fatto il giro del mondo
Da azienda mondiale a serial killer con un clic. Una morte orribile. Di quelle che lasciano senza respiro e senza parole. E la cosa più inquietante è che ce l’ha sulla coscienza un colosso come Google. Sembrerà strano e quasi ai confini della realtà, ma è proprio così che stanno le cose.
Della serie anche i motori di ricerca e soprattutto le applicazioni possono essere fatali e soprattutto uccidere senza pietà. E’ la triste storia che è capitata a tre uomini che stavano viaggiando nella loro auto per raggiungere un matrimonio a Faridpur, nello stato indiano di Uttar Pradesh.
Erano partiti da Noida, una piccola città non lontana da Nuova Delhi, la capitale, tutti contenti e sicuri avevano accesso l’applicazione Google Maps per arrivare a destinazione con tutta tranquillità e sicurezza. Mai avrebbero pensato che sarebbe stato il loro ultimo viaggio. La loro ultima destinazione.
Già perché, durante il tragitto, l’applicazione gli ha indicato di attraversare un ponte sopraelevato rispetto al fiume Ramganga, ma la strada appena presa qualche metro più avanti era interrotta, inesistente, ma se ne sono accorti troppo tardi e sono precipitati nel vuoto. Morti schiacciati dalla macchina, si dice in un istante.
Arrestato ingegneri e funzionari di Google
Google si era dimenticato, probabilmente, di aggiornare strada e itinerario, tanto che il ponte in questione era incompleto. Era crollato a causa di un alluvione che c’era stata l’anno prima e nessuno aveva più aggiornato la situazione. Ed è una cosa gravissima per un colosso come Google che adesso rischia di andare alla sbarra e di dover pagare un risarcimento miliardario.
Sono morti tre uomini indiani nella notte di sabato 23 novembre 2024. I loro corpi sono stati ritrovati la mattina successiva. Le tre povere vittime sono anche state identificate grazie ai documenti ma soprattutto ai tabulati che sono stati raccolti dai loro telefoni e si tratta di Nitin Kumar, 30 anni, e i suoi cugini Ajit Kumar (35enne) e Amit Kumar (30 anni). Ovviamente dai loro cellullari, a quanto ha appreso la polizia, è arrivata la terribile conferma che stava seguendo in modo rigoroso le indicazioni di Google Maps che indicava la presenza di un ponte che non esiste più.
Le tre vittime erano autisti e lavoravano per una società che è nel settore della sicurezza. Un fatto che ha sconvolto tutta l’India e che ha fatto il giro del mondo in un istante, anche perché per Google è l’ennesima mazzata e un danno clamoroso.
Le indagini non hanno sosta e vanno avanti velocissime, tanto che la polizia della stazione di Dataganj ha arrestato quattro ingegneri e un portavoce regionale di Google Maps ritenendoli come responsabili.