Uomo uccide la moglie a Genova: scoperto dai disegni della figlia

Il marito avrebbe fatto tentato di far passare per suicidio l’assassinio della compagna, ma tutto è stato scoperto

Aveva detto che la moglie si era suicidata, ma non era vero. E’ stato lui ad ucciderla e le prove sarebbero state fornite da una delle figlie. Tanto che i carabinieri alla fine hanno arrestato Ahmed Mustak, un uomo di 44 anni, che adesso è accusato di avere ucciso la moglie, con premeditazione e di avere fatto in modo di far passare la morte della donna, Sharmin Sultana di 32 anni, come se fosse un suicidio.

La tragedia
Una macchina dei carabinieri mentre è in pattugliamento (Ansa Cityrumors.it)

 

Si tratta dell’ennesimo femminicidio che si è verificato lo scorso marzo a Genova, in uno quartiere di Sestri Ponente, nella periferia della città ligure. I fatti all’epoca aveva raccontato di una dinamica ben precisa e dettagliata. La donna era precipitata dalla finestra di casa, una dinamica che aveva portato le forze dell’ordine a ipotizzare e ricostruire la tesi di un suicidio. Una cosa che non aveva mai convinto i familiari della vittima che in questi mesi non hanno mai mollato la presa e hanno insistito e pressato gli investigatori a vagliare altre piste e ad approfondire bene la situazione. Detto, fatto.

L’uomo aveva detto che quando la moglie si è gettata dalla finestra lui era sul letto

La pista
Una macchina dei carabinieri mentre indaga su un omicidio (Ansa Cityrumors.it)

 

Il giorno della tragedia, dentro casa oltre alle due figlie c’era anche il papà e quindi marito della donna che, quando è accaduto il fattaccio, aveva riferito ai carabinieri di non avere sentito nulla e di non essersi accorto di niente, anche che si sentiva in colpa ed era distrutto. Non solo. L’uomo avrebbe aggiunto di non sentirsi bene e di trovarsi a letto nel momento della tragedia. Ma quanto è accaduto è incredibile perché ad incastrarlo sono state proprio le due figlie anzi una per la verità.

Nel quadro della situazione che si stava delineando, i carabinieri hanno voluto vederci chiaro e nel giro di mesi e dopo attente ed oculate indagini hanno capito che le cose stavano diversamente. Le testimonianze dei figli e soprattutto un disegno di una delle due finito nelle mani degli inquirenti, ha incastrarlo Ahmed Mustak. E, purtroppo, quello che viene delineato è un quadro di “abusi sistematico”, che poi si è trasformato per questa famiglia in un vero e proprio femminicidio. Secondo quanto raccontato  delle figlie di 7 e 10 anni, il padre abusava della mamma e spesso la picchiava perché aveva la sola colpa di usare lo smartphone per fare dei video su Tik Tok. “Papà si è arrabbiato e ha sbattuto la testa della mamma a terra“: è una delle testimonianze drammatiche che una delle figlie ha dato direttamente alle forze dell’ordine.

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