USA, altra tegola nei confronti di Donald Trump: maxi multa per l’ex presidente americano. Cosa è successo?
Non finiscono i guai per Donald Trump. In attesa delle elezioni che si svolgeranno a novembre negli USA arrivano altre brutte notizie per lui. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che l’imprenditore ed i suoi figli siano stati condannati dal tribunale di Manhattan. Motivo? Produzione di documenti finanziari con dei dati falsi. Una decisione pesante quella che gli è stata inflitta da parte del giudice del processo per frode civile, Arthur Engoron.
Un processo che si è svolto in quel di New York contro di lui. Il tutto si è concluso con una pesante sanzione nei confronti dell’ex presidente americano. Lo stesso che sarà costretto a pagare una cifra che supera abbondantemente i 350 milioni di dollari (per la precisione 354) per aver fatto “lievitare” il valore della sua proprietà. Tra queste figura anche l’abitazione a Mar-a-Lago ed anche un attico della Trump Power che si trova a Manhattan. Obiettivo? Quello di poter ottenere delle condizioni più vantaggiose sui prestiti da parte delle banche e, soprattutto, dalle assicurazioni.
Non è finita qui visto che non ha ricevuto solamente il danno economico, ma anche in termini di affari. Per ben tre anni, infatti, l’imprenditore non potrà avere alcun tipo di contatto di lavoro nello Stato di New York. Non potrà nemmeno dirigere qualsiasi tipo di attività imprenditoriale in qualsiasi altra società (compresa la sua). Non solo: non potrà nemmeno chiedere prestiti in quello stato. Non è andata meglio a due dei suoi figli, Eric e Donald Jr.
Questi ultimi, infatti, sono stati condannati a pagare ben 4 milioni di dollari ciascuno. Il giudice del tribunale di New York, inoltre, ha deciso per loro anche il divieto (dalla durata di due anni) di occupare incarichi in qualsiasi compagnia a New York. In un primo momento era stato fatto il nome anche della figlia Ivanka, ma lei non è stata affatto menzionata. Ovviamente Trump ha fatto sapere, tramite il suo avvocato, che non ha alcuna intenzione di arrendersi e che è pronto a ricorrere in appello contro la sentenza.
La stessa che giudica ingiusta. Un processo che è durato quasi due mesi e mezzo (con un documento di ben 92 pagine). Nel corso di questi l’ex presidente si è sempre scagliato contro di lui e gli stessi magistrati.
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