USA, sconfitta per Joe Biden: la Corte Suprema ha deciso di respingere la sua richiesta nelle ultime ore
Brutto colpo incassato da Joe Biden. L’attuale presidente degli Stati Uniti D’America si è dovuto arrendere alla decisione presa da parte della Corte Suprema. Quest’ultima, infatti, ha optato per il “sì”. Una risposta che il numero uno del Paese non si aspettava affatto. A cosa ci stiamo riferendo? Alla legge del Texas, ovvero quella che dà il “via libera” alla polizia di Stato di poter arrestare i migranti. Nelle ultime ore la legge è entrata ufficialmente in vigore.
Anche se le polemiche e le proteste non si sono fatte assolutamente attendere. Si tratta di persone, considerate sospette, entrate in modo irregolare negli USA. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che i sei giudici della maggioranza conservatrice della Corte Suprema non abbiano accolto il ricorso presentato dall’amministrazione guidata da Biden. Questi ultimi hanno commentato la legge come una “intrusione senza precedenti nella gestione federale dell’immigrazione“.
USA, Biden sconfitto da Corte Suprema: ok ad arresto migranti in Texas della polizia
Inutile, quindi, la richiesta di sospensione da parte dell’amministrazione del presidente americano. L’avvocato generale di Stato, Elizabeth Prelograr, ha affermato che non ci sono ambiguità in questa legge che è in contrasto con la legge federale. Una vittoria, quindi, per il governatore repubblicano del Texas, Gregg Abbott. Quest’ultimo ha definito una invasione del suo stato e l’inazione da parte dell’amministrazione Biden.
Lo stesso Abbott ha firmato uno statuto che rende l’immigrazione illegale non solo un crimine federale, ma anche statale. Cosa prevede questa legge? Quella di arrestare i migranti sprovvisti di documenti ed, allo stesso tempo, di trattenerli o deportarli. Non è finita qui visto che la legge, a meno di clamorosi colpi di scena, tornerà al vaglio della Corte Suprema, dopo che si sarà pronunciata la Corte d’appello in Texas. Il giorno in cui è stato fissato la presentazione dell’argomento orale è il 3 aprile.
Parole di delusione quelle che arrivano da parte della portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. Quest’ultima ha ammesso che sono in totale disaccordo con la decisione presa dalla Corte Suprema che consente l’entrata in vigore della “incostituzionale legge del Texas“.