Usura, la Confcommercio lancia l’allarme

Il fenomeno dell’usura è in crescita nel nostro Paese. A lanciare l’allarme è Confcommercio in una sua ultima indagine. E Patrizia Di Dio in un’intervista spiega i numeri.

In Italia c’è un dato preoccupante ed è quello dell’usura. Secondo l’ultima indagine di Confcommercio, i numeri sono in forte crescita e inizia ad esserci un piccolo allarme nel nostro Paese. A spiegare meglio cosa sta succedendo è Patrizia Di Dio, vicepresidente della Confederazione.

Usura allarme Confcommercio
Confcommercio lancia l’allarme sull’usura – Cityrumors.it

Bisogna sottolineare che nell’estorsione c’è la minaccia mentre nell’usura l’idea che qualcuno abbia risolto il problema, ma in realtà non è così – spiega la numero due di Confcommercio – si entra in un vortice ed è l’inizio della fine. E’ un fenomeno sicuramente incentivato dalla crisi economica, ma non è l’unica causa“.

“Ecco chi finisce più facilmente nelle mani degli usurai”

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Di Dio spiega sulla questione degli usurai – Cityrumors.it – © Ansa

In questa intervista la Di Dio spiega anche chi finisce più facilmente nelle mani degli usurai: “Si tratta solitamente di persone che hanno un sovraindebitamento che riguarda famiglia e imprese. Questo manda la situazione un po’ fuori controllo perché si ha la contrapposizione di due cose non assolutamente facile da gestire“.

L’esempio più chiaro – aggiunge la numero 2 di Confcommercio – è quando non si hanno solti per pagare fornitori e magari mutuo della casa o bollette. In genere tutto finisce ad essere collegato e in questo caso si entra in un tunnel senza via d’uscita. Nessuna attività imprenditoriale sana e onesta può pagare i tassi degli usurai“.

“Come aiutare queste persone”

Un circolo da cui non è facile uscire, ma in Italia c’è la possibilità di chiedere aiuto. “Le vittime possono rivolgersi ad associazioni di categoria e antiusura, ormai presenti su tutto il territorio – spiega ancora la Di Dio – noi stiamo cercando di prevenire il fenomeno e organizzare una tutela, non solo per portare le persone a denunciare, ma anche per restituire una stabilità economica a questi imprenditori. Poi naturalmente c’è bisogno di una sana cultura che parte da una alfabetizzazione finanziaria“.

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